Perseverance scopre la verità su Marte: potrebbe accadere anche qui sulla Terra

Continua la missione su Marte del rover della Nasa, Perseverance, e nel contempo aumenta la conoscenza nei confronti del “pianeta rosso”. L’ultima novità rilevante, così come riportato dal sito di Wired, riguarda i tempi che furono di Marte, una terra che con grande probabilità era molto diversa rispetto alla landa desolata ed erosa dal vento che è ora.

Perseverance (Foto Vanity Fair)
Perseverance e la novità su Marte (Foto Vanity Fair)

In passato infatti Jazero, il cratere sulla superficie marziana su cui è atterrato Perseverance, era con grande probabilità un lago. A confermarlo è stata una primissima analisi delle foto che sono state scattate dallo stesso rover dell’agenzia spaziale americana, condotta da un gruppo di ricercatori a cui a capo vi sono Nicolas Mangold e Sanjeev Gupta. Ne è così emerso che molti anni fa, circa 3.7 miliardi, Jazero era un lago con un piccolo fiume, visto che il clima dell’epoca era caldo e umido, prima di mutare definitivamente in maniera drastica e drammatica.

Marte (Foto IlMeteo)
Marte senza acqua (Foto IlMeteo)

PERSEVERANCE E LA VERITA’ SU MARTE E IL CRATERE JAZERO: ERA UN LAGO MILIARDI DI ANNI FA

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Gli scienziati hanno inoltre identificato degli strati di rocce che potrebbero forse preservare al suo interno delle tracce di vita primordiale. “Il rover è stato in grado di risolvere una delle grandi incognite, ovvero che un tempo questo cratere era un lago“, sono le parole di Benjamin Weiss, uno degli autori dello studio pubblicato sull’autorevole rivista Science: “Fino a quando non siamo arrivati là e abbiamo confermato che era un lago, questa è rimasta sempre una domanda senza risposta”. Weiss ha proseguito: “Se guardi le foto, quello che vedi è un epico paesaggio desertico. È il posto più desolato che potresti mai visitare. Non c’è una goccia d’acqua da nessuna parte, eppure qui abbiamo le prove di un passato molto diverso. È successo qualcosa di molto profondo nella storia del pianeta”.

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Tanja Bosak, professoressa associata al Mit e nel team di ricerca che ha realizzato lo studio ha aggiunto: “Ora abbiamo l’opportunità di cercare i fossili. Ci vorrà del tempo per arrivare a rocce che speriamo possano offrire segni di vita: quindi, è una maratona, con molto potenziale”. Perseverance è atterrato su Marte il 18 febbraio scorso, ammarando sul cratere Jazero, una depressione larga 45 chilometri; nei primi tre mesi il robot è rimasto sul fondo del cratere, mentre nel quartier generale della Nasa gli scienziati eseguivano i vari controlli a distanza dello stesso rover. Durante questo periodo due delle fotocamere installare sul robot hanno comunque iniziato a catturare tutta una serie di scatti dell’ambiente circostanti da cui si è appunto potuto scoprire quanto detto sopra, che un tempo Jazero era un lago.

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