Minaccia Cinese? Acquistata una azienda che fabbrica droni militari: aperta inchiesta

L’eco di un allarme lanciato qualche mese fa rimbomba in tutto il mondo e fa muovere il governo italiano per alcuni movimenti più che sospetti di una Cina che ha preso il controllo di un produttore italiano, qualche anno fa, per fabbricare droni militari.

Drone militare (Adobe Stock)
Drone militare (Adobe Stock)

Il caso dei droni italiani comprati sotto copertura, Cina a rischio sanzioni”. Questo il titolo di Repubblica a settembre, che evidenziava un problema che ora viene preso in mano dal governo italiano, pronto ad aprire un’inchiesta.

Due aziende statali cinesi presero il controllo di un produttore italiano di droni militari, più di tre anni fa, tramite una società offshore, all’insaputa delle autorità italiane ed europee, come confermato in primis da Repubblica. E ora anche dall’autorevole Wall Street Journal e perfino la CCN.

Anche l’Italia sta indagando sull’acquisizione

Indagine di Polizia sull'acquisizione (Adobe Stock)
Indagine di Polizia sull’acquisizione (Adobe Stock)

La società offshore, Mars (HK) Information Technology, ha avviato il processo di trasferimento della proprietà tecnica e intellettuale di Alpi in un nuovo sito produttivo in Cina. Mars aveva acquistato nel luglio 2018 una quota del 75% nel produttore italiano di droni Alpi Aviation per 4 milioni di euro, o 4,6 milioni di dollari, investendo altri 1,5 milioni di euro. Qui entra in gioco la polizia italiana, che reputa questa somma come un pagamento eccesso, sintomo che qualcosa non torna. Da qui l’indagine.

Le autorità italiane, infatti, stanno indagando sull’accordo del 2018, incluso se Alpi avrebbe dovuto notificare al governo italiano la vendita della partecipazione, nonché se Alpi avesse trasferito tecnologia e avviato la produzione in Cina. Dalle indagini è emerso che la polizia ha ritenuto che Mars era una società di comodo collegata a sua volta a due società cinesi controllate dallo stato.

Mars è marchio registrato a Hong Kong appena due mesi prima dell’accordo con Alpi, riconducibile alla China Railway Rolling Stock Corp o CRRC, una grande compagnia ferroviaria statale cinese e un gruppo di investimento controllato dal governo municipale di Wuxi, una città vicino a Shanghai. Un rapporto di Reuters ha identificato il gruppo di investimento come China Corporate United Investment Holding.

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Alpi e CRRC per ora si sono barricate in un silenzio assordante, seguite da Mars e dal gruppo di investimento Wuxi per un commento. Il produttore italiano di droni italiano, comunque, avrebbe negato di aver violato le leggi sul trasferimento di informazioni strategiche e tecnologia fuori dal Belpaese. La società in questione avrebbe anche affermato che la vendita della sua quota è stata trasparente, realizzata a un valore reale. C’è da dire che le società europee sono generalmente tenute a segnalare le acquisizioni estere rilevanti alle autorità, ad esempio quando gli accordi riguardano la sicurezza del paese.

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Le autorità italiane stanno indagando sull’acquisizione del 2018 di Alpi Aviation da parte di una società registrata a Hong Kong che sospettano essere una copertura per lo Stato cinese” il drastico commento di Repubblica. “L’acquisizione si inserisce in un copione consolidato: aziende statali cinesi che utilizzano società di comodo apparentemente private come facciata per acquisire aziende con tecnologie specifiche che poi trasferiscono in nuovi impianti in Cina”. Palla al governo italiano.

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