L’uomo in questione aveva fotografato documenti che dimostravano lo sfruttamento di giovani studenti da parte di Foxconn in Cina per la realizzazione degli assistenti vocali Echo e Kindle. Arrestato e torturato ora ha chiesto il supporto ad Amazon e Bezos per riscattare la sua vita e terminare questa brutta situazione
Una storia che ha dell’incredibile. Un ex dipendente di Foxconn Hengyang, in Cina, ha chiesto aiuto tramite una lettera ad Amazon, dopo essere stato imprigionato e torturato brutalmente per avere rivelato le scarse condizioni di lavoro nella fabbrica che produce i dispositivi Echo e Kindle e lo sfruttamento che c’è dietro. Si chiama Tang Mingfang e ha scontato una condanna di due anni in una prigione cinese per la violazione di segreti commerciali, per aver rivelato il marcio che si cela dietro alla produzione degli assistenti vocali più famosi. Ha deciso di parlare pubblicamente per poter pulire la sua persona, chiedendo ad Amazon e a Jeff Bezos di sostenere il suo appello.
Foxconn in Cina sfruttava gli studenti nelle fabbriche
Le pratiche relative a Foxconn sono venute a galla nel 2018 da un’indagine dell’Observer e China Labor Watch, organizzazione che ha sede negli Stati Uniti e, dopo un anno e grazie alle foto scattate da Tang, Amazon ha potuto indagare sul suo personale e ha scoperto lo sfruttamento.Foxconn è stata quindi costretta a pagare circa 220.000 dollari di risarcimento.
Una confessione estorta con la tortura
È stato quindi il turno di Foxconn di indagare su quello che stava succedendo, per scoprire chi fosse stato a far trapelare la documentazione e a dare inizio alle forti indagini. Arrivati a Tang Mingfang, l’hanno fatto arrestare dalla polizia locale, percosso durante gli interrogatori e costretto dalle manette a rimare accovacciato durante tutta una notte, senza potersi ne sdraiare ne prendere cinque minuti di riposo. Esausto, ha confessato il falso. Dichiarazione che lo ha condotto in prigione per due anni.
Innocente, ha scritto una lettera a Jeff Bezos per intercedere con Foxconn Hengyang affinché la società si scusi con lui e lo rimborsi per i due anni chiuso in galera. Anche China Labor Watch ha scritto a Bezos: “È inaccettabile e ingiusto che Tang Mingfang sia stato incarcerato per aver cercato di aiutare Amazon a migliorare le condizioni di lavoro nella sua fabbrica fornitrice.”
Amazon e Bezos non hanno dato risposte dirette a China Labor Watch, ma l’Observer ne ha ricevuta una da un portavoce di Amazon: “Non tolleriamo violazioni degli standard della nostra catena di approvvigionamento. Valutiamo regolarmente i fornitori, utilizzando revisori indipendenti come appropriato, per monitorare la continua conformità e il miglioramento – se troviamo violazioni, prendiamo le misure appropriate, compresa la richiesta di azioni correttive immediate.”