Privacy Sandbox di Google, la vera soluzione per dire addio ai cookies su mobile?

Un nuovo approccio in tema di privacy. Un approccio diverso da quello tradizionale e convenzionale degli annunci, considerati troppo limitanti. In quest’ottica è nato e si sta sviluppando Privacy Sandbox di Google, un progetto atto a creare portali standardizzati con il fine di accedere alle informazioni degli utenti, senza però compromettere la privacy. In due parole: addio cookies (su mobile).

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Novità sui Cookies con Google Sandbox – Adobe Stock

Le app mobili sono una parte fondamentale della vita quotidiana online. Attualmente oltre il 90% delle applicazioni su Google Play sono gratuite e forniscono l’accesso a contenuti e servizi di valore a miliardi di utenti. La pubblicità digitale gioca un ruolo chiave nel rendere possibile tutto ciò.

Ma per garantire un ecosistema sano di applicazioni, a vantaggio di utenti, sviluppatori e aziende, il settore deve continuare a far evolvere il modo in cui funziona la pubblicità digitale per migliorare la privacy degli utenti. Qui entra in campo Privacy Sandbox di Google. “Originariamente abbiamo sviluppato l’ID pubblicità – spiegano gli sviluppatori – per offrire agli utenti un maggiore controllo. L’anno scorso abbiamo introdotto miglioramenti a questi controlli, ma riteniamo sia importante andare oltre”.

Privacy Sandbox, tutto racchiuso in tre obiettivi. Nel 2022 la prima beta per gli sviluppatori

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Google presto rilascerà una beta di Sandbox – Adobe Stock

Privacy Sandbox di Google nasce per uno scopo: facilitare la pubblicità online senza l’uso di cookie di terze parti. “Un’iniziativa pluriennale – aggiungono gli sviluppatori – per introdurre nuove soluzioni pubblicitarie, più private”. L’idea è quella di limitare la condivisione dei dati degli utenti con terze parti, ma senza identificatori tra app, incluso l’ID pubblicitario.

Le proposte nella Sandbox per la privacy si basano sulla pubblicità tramite coorti piuttosto che verso individui. Generalmente mettono il browser web nel controllo della privacy dell’utente, spostando parte della raccolta e dell’elaborazione dei dati che facilitano la pubblicità sul dispositivo dell’utente stesso. Il tutto racchiuso in tre obiettivi: sostituzione della funzionalità di tracciamento tra i portali, la rimozione dei cookie di terze parti e la mitigazione del rischio di impronte digitali del dispositivo.

Privacy Sandbox su Android fornisce un chiaro percorso da seguire per migliorare la privacy degli utenti, senza mettere a rischio l’accesso a contenuti e servizi gratuiti. “Ci rendiamo conto che altre piattaforme hanno adottato un approccio diverso alla privacy degli annunci, noi riteniamo che, senza prima fornire un percorso alternativo per la tutela della privacy, tali approcci possano essere inefficaci e portare a risultati peggiori per la privacy degli utenti e per le attività di sviluppo”.

Privacy Sandbox ha messo già in programma il rilascio di anteprime per gli sviluppatori nel corso dell’anno, con una versione beta entro la fine del 2022.

Forniremo aggiornamenti regolari su design e tempistiche e potrai anche iscriverti per ricevere aggiornamenti – chiosano – sappiamo che questa iniziativa ha bisogno del contributo di tutto il settore per avere successo. Abbiamo già sentito molti partner del loro interesse a collaborare per migliorare la privacy degli annunci su Android e invitare più organizzazioni a partecipare”.

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