MediaWorld rimuove i prodotti DJI dal suo store a causa della guerra in Ucraina: ecco perché

Una guerra che coinvolge non solo le cronache dei telegiornali, ma anche il mondo tech, dove i produttori maggiori vengono sfruttati dalle milizie durante il conflitto. Ultima della lista DJI, che si è resa protagonista di un curioso caso di “sparizione” dagli store.

DJI collabora con la Russia? - 290322 www.computermagazine.it
DJI collabora con la Russia? – 290322 www.computermagazine.it

La decisione è presa: MediaWorld non ha più intenzione di vendere i prodotti DJI. Il motivo? Sta tutto nella guerra in Ucraina, che da ormai più di un mese popolare i giornali di tutto il mondo e che, questa volta, è sfociata anche nel settore hi-tech. Ma facciamo un passo indietro e capiamo il contesto.

Anzitutto parliamo di esercito russo e delle multinazionali che potrebbero supportare quest’ultimo con i loro prodotti tecnologici. Da Samsung a Microsoft, sono ormai diversi i colossi che hanno deciso di abbandonare le loro operazioni in quel del paese moscovita. Non DJI, l’azienda che produce su tutti droni e action cam e che, secondo le indiscrezioni, vedrebbe proprio i suoi droni sfruttati dall’esercito di Putin.

DJI aiuta l’esercito russo? L’azienda smentisce

DJI collabora con la Russia? - 290322 www.computermagazine.it
DJI collabora con la Russia? – 290322 www.computermagazine.it

Insomma in altre parole i droni di DJI potrebbero essere oggi un alleato per le milizie russe a causa del loro costo ridotto, dell’alta qualità della camera che montano e della portata fino a 10 km di distanza. E proprio per questo motivo, il colosso hi-tech Mediamarkt – proprietario della catena MediaWorld e Saturn – ha ben pensato di bloccare immediatamente la rivendita dei prodotti DJI. A tal proposito, Vice Primo Ministro ucraino Mykhailo Fedorov aveva inviato a Frank Wang, fondatore e CEO di DJI la richiesta di “terminare qualsiasi rapporto e business nella Federazione Russa finché l’aggressione russa in Ucraina non terminerà del tutto e verrà ripristinato un giusto ordine“.

Secondo le indiscrezioni i russi starebbero sfruttando il trasmettitore DJI Aeroscope per identificare il nemico fino a 50 km di distanza. Per di più, come detto, i droni di DJI forniti alla russia verrebbero utilizzati per guidare i missili con maggiore precisione. L’azienda cinese ha, dal canto suo, spiegato che i suoi prodotti non sono stati pensati per un utilizzo di tipo militaristico, evitando così di bloccare le vendite di droni in Russia. Insomma una situazione non semplice per DJI che ora si trova in una situazione di forte svantaggio rispetto alla concorrenza, con il blocco di Mediamarkt in Germania, Olanda e Italia. Resta tuttavia possibile acquistare i prodotti della nota azienda su Amazon Italia e negli store di rivendita più famosi tra cui Unieuro e Euronics.

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