Marte, ecco i primi risultati sullo studio del suono, quasi da non crederci

La tanto chiacchierata missione su Marte del rover Perseverance e del piccolo elicottero Ingenuity continua, a oltre un anno dal suo arrivo sul Pianeta Rosso, a riservare delle interessanti sorprese per gli scienziati e per tutto il mondo.

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Perseverance – Adobe Stock

Tra le ultime sorprese che la missione ha riservato agli scienziati che ne stanno studiando gli effetti, qui sulla Terra nei laboratori della Nasa, è quella che riguarda le caratteristiche del suono e della sua propagazione nell’ambiente di Marte.

Proprio il modo in cui il suono si propaga nell’atmosfera marziana, che è notevolmente diversa da quella terrestre e non è un segreto, ha fornito agli scienziati un buon motivo per approfondire la questione “propagazione del suono”.

Perseverance, la cattura del suono e lo studio della sua propagazione

Quello che finora forse non tutti sapevano, è che Perseverance monta tra le altre cose anche due microfoni capaci di captare e registrare i suoni dell’ambiente di Marte. Il primo campione di suono di Marte era già stato registrato nel momento dell’arrivo di Perseverance su Marte, e poi ne era stato catturato un altro più recentemente, ed ora grazie a una serie di registrazioni di campioni sonori il team di scienziati preposto a questo studio può effettuare delle indagini più approfondite.

I risultati che sono derivati dall’approfondimento dello studio hanno dimostrato come sia possibile non solo dettagliare al meglio il comportamento delle onde sonore in un’atmosfera che rispetto a quella terrestre è molto più rarefatta, ma hanno portato alla conclusione che le registrazioni sonore potrebbero anche essere usate per registrare i cambiamenti di pressione atmosferica, ed addirittura potrebbero aiutare a capire meglio lo stato di conservazione del rover su Marte.

Alcune delle registrazioni rivelano comunque che l’atmosfera di Marte, composta principalmente di anidride carbonica, è molto silenziosa. Inoltre la composizione atmosferica rende molto lenta la propagazione delle onde sonore, che se sulla terra viaggiano tipicamente a 343 m/s, senza distinzioni radicali o percepibili nel tono, su Marte invece i suoni più gravi viaggiano a circa 240 m/s, mentre quelli più acuti a circa 250 m/s.

Sulla base di quanto scoperto, immaginando cosa sentirebbero le nostre orecchie se fossimo su Marte con Perseverance, potremmo notare che ci sia una predominanza del silenzio. Marte è infatti un luogo tranquillo e la propagazione piuttosto lenta del suono lo rende cupo e ovattato. La Nasa ha anche effettuato una “collection” di suoni registrati nei primi 216 giorni di missione che è stata pubblicata su YouTube.

Nella registrazione è anche possibile sentire il rumore delle pale dell’elicottero Ingenuity registrato dal microfono della SuperCam, che ha captato una frequenza sonora a 84 Hz (molto basso in sostanza) quando le pale dell’elicottero erano in rotazione a 2.500 giri.

Tutto questo e molto altro è stato pubblicato sull’autorevole rivista Nature nel numero uscito lo scorso primo aprile.

 

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