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Facebook e Instagram introducono nuove regole per prevenire suicidi ed autolesionismo

Un’importante iniziativa partita dai due grandi social network. L’impegno preso riguarda un maggiore controllo verso quei profili che mostrano inclinazioni al suicidio o all’autolesionismo.

Facebook e Instagram Foto di Tracy Le Blanc da Pexels

L’idea consiste nell’estendere all’Unione Europea il regolamento contro i contenuti che possono provare tali conseguenze. Una campagna iniziata da Facebook già nel 2016, grazie al servizio di segnalazione anonima. Di certo, una modalità tempestiva per individuare contatti che presentano segnali di questo tipo.

Successivamente, queste funzioni sono state integrate anche su Instagram, dopo l’acquisizione da parte di Facebook Inc. Per portare avanti questo importante progetto è però necessario superare alcuni ostacoli. In effetti, in Europa vige un regolamento sulla privacy che non consente di agire su determinati contenuti.

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I sistemi di Facebook ed Instagram per individuare contenuti a rischio

Depressione Foto di Free-Photos da Pixabay

Sui due social network hanno strutturato un sistema che si basa su una tecnologia capace di riconoscere i contenuti a rischio. In caso di riconoscimento di alcuni di questi contenuti (in formato testuale, foto o meme), viene automaticamente inviato un avviso ai revisori. Il gruppo di revisori è però formato da persone vere e proprie che analizzano con attenzione i singoli casi.

A questo punto, potranno agire secondo diverse modalità. Rimuovendo gli elementi segnalati; in caso di contenuti a rischio, mettendo in contatto la persona con le organizzazioni locali o i servizi d’emergenza, se necessario.

Riguardo i servizi d’emergenza, è a questo proposito che Facebook ed Instagram incappano in questioni burocratiche. È in corso un confronto con autorità giudiziarie per trovare una formula che permetta di attivare questi aiuti in tutt’Europa.

Un argomento correlabile riguarda anche alcuni fenomeni quali Blue Whale o il più attuale Jonathan Galindo. Sono, naturalmente, al centro delle procedure appena affrontate. Tuttavia, richiederebbero un’ulteriore attenzione e maggiori provvedimenti da parte dei social network per prevenirne la diffusione.

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Rita Riccio

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