L’analisi di Netflix spiega come mai alcune serie TV abbiano lunga vita mentre altre finiscano dopo poche stagioni. 
Sicuramente, tutti ci siamo chiesti in base a quale criterio una serie TV debba durare tante stagioni mentre altre si concludano in poco tempo. Le spiegazioni più comuni erano relative al fatto che, probabilmente, la produzione non aveva abbastanza fondi per portarla avanti, o che il protagonista non aveva firmato per le stagioni successive.
Insomma, sembrava che tutto dipendesse “dall’alto”. E, invece, è esattamente il contrario. La piattaforma della società, in base alle selezioni degli utenti, registra i dati relativi alle serie più viste.
In questo modo, può facilmente stabilire se una fiction merita di essere portata avanti. Partendo da questi dati, sarà anche più semplice scegliere i generi e le trame per le serie TV da produrre in futuro.
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Gli studi di Netflix sui gusti degli utenti
Ovviamente, alla base di tutto, ci sono i motivi commerciali. Gli studi effettuati sugli utenti consentono all’azienda di ricavare dei Big Data per creare spettacoli su misura per mercati e target specifici.
Come spiega il colosso californiano, attraverso un meccanismo chiamato “transfer learning”, l’obiettivo è quello di elaborare tutti i parametri e la potenziale utenza target per confezionare le migliori serie TV.
L’IA della piattaforma tiene conto di metadati, tag e riassunti per creare una “mappa di similitudine” tra le varie tematiche, per determinare collegamenti fra le diverse serie e stabilire il tipo di utenza per ciascuna (età, sesso, ecc.).
Grazie a quest’operazione, l’IA sarà in grado di confrontare i gusti dei diversi utenti, anche comparando i parametri di utenza in altri paesi.
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Questo sistema spiega perfettamente come avviene la selezione di serie TV e le potenzialità di successo a lungo termine. 
