Secondo l’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, il termine Digital Learning indica una piattaforma integrata di canali e strumenti a supporto dei programmi di formazione: webinar, social network, app mobile per la formazione a iniziative di gamification.
Sarebbe fuorviante, però, ridurre il digital learning ai puri media digitali, o al solo contesto formale. Il digital learning è in realtà molto di più, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria, investe la ridefinizione della didattica, la trasformazione della scuola, dei processi e delle sue pratiche più consolidate. Una risposta, insomma, alla necessità di formazione dei più giovani e preparazione della forza lavoro del prossimo futuro.
Circa 825 milioni di bambini e ragazzi nel mondo non stanno apprendendo le nozioni che serviranno nella vita e nel lavoro. Lo sostiene L’Unicef. Con il problema che sta affliggendo le scuole, si prospetta una perdita di reddito del valore di 10 trilioni di dollari, la maggior parte dei quali a carico dei paesi più poveri.
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“Serve uno sforzo urgente e congiunto dei governi e dell’industria privata”. Lo sottolinea il Wef, in uno studio condotto con PwC. “Serve rendere il digital learning accessibile e sostenibile, è la chiave di volta per promuovere e estendere la formazione”.
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“La necessità di aggiornare ed elevare le competenze delle persone e di formare i giovani, assicurandosi che tutti, ovunque, abbiano accesso alle opportunità di apprendimento, agli strumenti digitali e alla connettività, non è mai stata così importante”. Parola degli analisti di PwC.
“È fondamentale per dare stimolo alla ripresa dalla pandemia e creare economie inclusive e sostenibili in cui un numero maggiore di persone ha la possibilità di partecipare all’obiettivo di aumentare il benessere per tutti”.
La ripartenza per il Wef deve essere affidata alla necessità di un impegno multi-stakeholder, qualsiasi soggetto (o un gruppo) influente nei confronti della nuova iniziativa economica, coi provider privati al centro del progetto, visto che il mercato della formazione online potrebbe valere, secondo stime, 350 miliardi di dollari nel 2025.
Il digital learning in Italia è in ripresa dopo lo stallo del primo decennio degli anni 2000. Ma non basta, serve una nuova accelerata.
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