Facebook torna a fare l’occhiolino all’Australia… forse!

Facebook e l’Australia stanno giocando a braccio di ferro. E si sono tolti l’amicizia, per dirla alla maniera del social di Zuckerberg. O forse, la situazione potrebbe tornare tranquilla… ma è tutto da verificare.

Facebook (Adobe Stock)
Facebook (Adobe Stock)

Il motivo del contendere è presto detto: l’Australia, o meglio il suo governo, tempo fa ha annunciato una legge che impone alle piattaforme come Facebook il pagamento di un compenso all’editoria per la condivisione dei contenuti. Zuckerberg, per tutta risposta, ha bannato la condivisione di notizie in Australia.

Facebook e il ban Australiano: lite in via di risoluzione?

Facebook tag (Adobe Stock)
Facebook tag (Adobe Stock)

Mentre il governo australiano prosegue nella messa a punto della legge sull’equo compenso all’editoria da parte delle piattaforme tech, forse Facebook starebbe ripensandoci.

LEGGI ANCHE >>> Chrome, le prossime versioni potrebbero essere meno avide di memoria

Secondo il Primo Ministro australe Scott Morrison, infatti, Zuckerberg potrebbe essere in procinto di sospendere il ban alla condivisione di notizie in Australia. Un’ipotesi di dialogo per ora, nulla di più, che il numero uno dei social mondiali non ha confermato né negato.

LEGGI ANCHE >>> SpaceHey è il sito web clone di Myspace: facciamo un salto nel 2005

Quel che è certo, da martedì scorso l’editoria australiana ha subìto un duro colpo, con perdite di utili addirittura a doppia cifra, a causa del blocco della condivisione di tutte le notizie. Una risposta decisamente forte all’annuncio della legge sull’equo compenso da parte delle piattaforme tecnologiche e social all’editoria nazionale.

Una legge che, se andasse in porto, costituirebbe un precedente esemplare. Al punto che anche il governo del Canada avrebbe intenzione di introdurre una legge simile, sulla scia di quella australiana. Il voto della Camera dell’Australia ha già detto “sì” a questo disegno di legge, mentre si attende per le prossime settimane il parere del Senato.

Non è ancora detta l’ultima, insomma, e sempre dalla politica arrivano segnali di distensione (come detto, non confermati da Facebook). “Sono contento di poter dire che Facebook è tornato a sedersi al tavolo delle trattative“, avrebbe infatti affermato il Primo Ministro kiwi Scott Morrison. A cui fa eco il Ministro del Tesoro Josh Frydenberg, il quale ha annunciato di aver parlato al telefono con Mark Zuckerberg.

Tutto molto bello, sì, ma tutto senza contraddittorio. Nessun cenno infatti, almeno per ora, dal numero uno di Facebook. Staremo a vedere (o a sentire) cosa avrà da dire Mark Zuckerberg in proposito.

 

 

Impostazioni privacy