Amazon sciopera: il 22 marzo si ferma la logistica del colosso

Amazon sciopera. I lavoratori della logistica del colosso dell’ecommerce hanno proclamato uno sciopero per la giornata del 22 marzo. Carichi e orari di lavoro al centro della protesta. 

Amazon sciopera
Amazon Logistics

Sarà la prima volta in Italia e probabilmente anche in Europa. I lavoratori impegnati a far funzionare il sistema logistico di Amazon si fermeranno nella giornata del 22 marzo 2021. Collettiva ha diramato un comunicato nel quale lascia poco spazio ai dubbi. “Tutti i lavoratori e dipendenti dei magazzini Amazon con contratto nazionale della logistica si fermeranno per 24 ore“, è quanto si legge su sito collegato a CGIL.

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Amazon sciopera: condizioni di lavoro disumane?

Amazon (Adobe Stock)
Amazon (Adobe Stock)

Dietro al motivo dello sciopero ci sarebbero questione legate ad orari di lavoro, turni, carichi e più in generale le condizioni alle quali sono costretti i dipendenti. A prendere parte allo stop saranno le principali sigle sindacali legate al settore logistico, quindi CGIL, CISL e Uiltrasporti. “Amazon deve prendere atto che il sindacato fa parte della storia del nostro Paese e con le rappresentanze dei lavoratori deve confrontarsi“. A parlarne Michele De Rose, segretario nazionale della CGIL.

Insieme alle questioni legate agli orari, i turni e i carichi di lavoro, al centro della polemica le norme relative alla salute e alla sicurezza dei dipendenti. Insomma tutto ciò di cui si è ampiamente parlato negli ultimi anni e che oggi prende forma in una protesta senza precedenti.

Nel mentre il gigante dell’ecommerce ha triplicato i suoi magazzini presenti sul territorio italiano nel corso del 2020. 12 nuovi centri di distribuzione cosparsi in tutta Italia. Da Roma a Cagliari, Genova, Parma e Pisa. E nel 2021 si punta alla costruzione di due nuovi magazzini, situati a Novara e nel Modenese.

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Dal canto suo, Amazon ha voluto controbattere con quanto dichiarato dai sindacati, ammettendo che “non è vero quanto dichiarato in merito al mancato confronto. Nel mese di gennaio si sono svolti due incontri“. Ha fatto sapere l’ecommerce, che ha poi voluto scrostarsi alcune responsabilità attribuitegli erroneamente: “Amazon Logistics si avvale di fornitori terzi, quindi i corretti interlocutori sono i fornitori di servizi di consegna, nonché le associazioni di categoria che li rappresentano“.

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