Facebook e la tecnologia di lettura del pensiero: servirà per i suoi Smartglasses, compiere azioni in AR e digitare senza tastiera.
Il futuro è già qui. Ormai lo sappiamo fin troppo bene: congegni e applicazioni che nel recente passato avremmo accostato solo a un elaborato copione di un film di fantascienza, sono ormai presente o al massimo futuro prossimo. In un meeting virtuale tenutosi in settimana, Facebook ha presentato alla stampa un dispositivo da polso in grado di leggere gli impulsi del nostro cervello e trasformarli in comandi per compiere azioni in AR. Il wrist-device è stato concepito come input per gli Smartglasses Ray-Ban che il colosso dei social sta per rilasciare in partnership con Luxottica, ma sarà adattabile ad altri usi.
Il prototipo svelato dalla divisione Reality Labs di Facebook ai media sfrutta la massiccia concentrazione di terminazioni nervose che abbiamo tra polso e mano, per tradurre gli impulsi cerebrali in comandi applicati alla tecnologia. “Probabilmente i movimenti di polso e mano sono controllati dal doppio dei neuroni che gestiscono altre azioni fondamentali come parlare o mangiare”, ha spiegato Thomas Reardon, direttore della ricerca scientifica del Lab. Una connessione – è proprio il caso di dirlo – che Facebook ha intenzione di sfruttare con gli Smartglasses ma che come vedremo ha un potenziale rivoluzionario.
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Innanzitutto la realtà aumentata. Il dispositivo da polso che Facebook sta sviluppando si propone di leggere gli impulsi mentali e convertirli in azioni da compiere in AR. L’obiettivo è di avere allo stesso tempo un input per gli Smartglasses ma anche un prompt di comandi nell’ambiente AR. Nella videoconferenza stampa, il team di Reality Lab ha dimostrato le cosiddette “Force actions” (vedi video sotto), con esplicito riferimento alla Forza con la maiuscola che in Guerre Stellari consente ai Jedi di muovere oggetti senza toccarli.
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Secondo lo stesso principio, l’ElettroMyoGraphy Wristband – così è stato ribattezzato il device da polso – potrebbe permettere all’utente di digitare i caratteri di una tastiera… senza tastiera. In pratica, il dispositivo si comporterebbe da tastiera virtuale, leggendo i movimenti delle dita e, in base ad essi, le parole che stiamo formando. Niente touch screen, quindi: saremmo in grado di scrivere senza l’ausilio di una tastiera e su qualsiasi superficie. Il chief technology officer di Facebook, Mike Schroepfer, avverte che non si sa quando questo avveniristico progetto vedrà la luce: “Lo sviluppo è appena agli inizi – ha confessato il manager -. Siamo concentrati nel consolidamento della tecnologia e non abbiamo ancora pensato a quando sarà possibile lanciarla sul mercato”.
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