Spazzatura spaziale, un bel problema. Ecco perché

Il cielo notturno si sta riempiendo sempre più di satelliti luccicanti ma anche di spazzatura spaziale che rappresenta una vera minaccia del cosmo, così come per la ricerca astronomica. L’allarme arriva da un nuovo report.

La spazzatura spaziale e l'inquinamento della luce (Adobe Stock)
La spazzatura spaziale e l’inquinamento della luce (Adobe Stock)

I ricercatori, infatti, hanno scoperto che le oltre 9.300 tonnellate (8.440 tonnellate metriche) di oggetti spaziali in orbita attorno alla Terra, inclusi satelliti non operativi e frammenti di stadi di razzi esauriti, aumentano la luminosità complessiva del cielo notturno di oltre il 10% su vaste parti del pianeta.

Il cielo notturno e l’inquinamento della luce

Un cielo notturno sempre più luminoso (Adobe Stock)
Un cielo notturno sempre più luminoso (Adobe Stock)

Un tale aumento significa che vaste aree del nostro pianeta sono considerate inquinate dalla luce, il che rende sempre più complesso effettuare misurazioni accurate.

“Così si perderanno del tutto la possibilità di scoperte significative” avverte il report di alcuni ricercatori pubblicato sulla rivista Monthly Notice of the Royal Astronomical.

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“Ci aspettavamo che l’aumento della luminosità del cielo sarebbe stato marginale, ma le nostre prime stime teoriche ci hanno sorpreso”. Miroslav Kocifaj, ricercatore senior presso l’Accademia delle scienze slovacca, lancia il preoccupante segnale.

Nel loro studio, i ricercatori hanno calcolato la variazione di luminosità sviluppando un modello che tiene conto delle dimensioni medie e della luminosità di ogni pezzo di detrito: i satelliti e la spazzatura spaziale rovinano le immagini astronomiche, disperdendo la luce solare riflessa e producendo strisce luminose indistinguibili e spesso più luminose degli oggetti di interesse astrofisico.

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“A differenza dell’inquinamento luminoso da terra, questo tipo di luce artificiale nel cielo notturno può essere visto su gran parte della superficie terrestre – spiega John Barentine, il coautore dello studio, nonché direttore delle politiche pubbliche per l’International Dark-Sky Association – gli astronomi costruiscono osservatori lontani dalle luci della città per cercare cieli bui, ma questa forma di inquinamento luminoso ha una portata geografica molto più ampia”.

I ricercatori hanno scoperto che questo effetto è più pronunciato quando si osserva il cosmo con rilevatori a bassa risoluzione, come l’occhio umano, risultando in una luminosità diffusa in tutto il cielo notturno.

Il rischio, forte, è che in un futuro neanche poi troppo lontano, la situazione è destinata a peggiorare se non verranno presi dei seri accorgimenti, in quanto il cielo notturno potrebbe diventare ancora più luminoso, soprattutto con l’installazione in corso di “mega costellazioni”, grandi schiere di satelliti commerciali che mirano a fornire l’accesso a Internet globale.

Almeno 12 operatori, tra cui Amazon, SpaceX e OneWeb, hanno in programma di lanciare nuovi mega-costellazioni di satelliti e di espandere le reti esistenti. Starlink di SpaceX ha attualmente 1.200 satelliti in orbita, ma la società intende aumentare la sua flotta a 42.000 nei prossimi decenni, circa 14 volte il numero di satelliti operativi in orbita. Servono precauzioni. Ora.

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