José Mourinho e “l’incubo” di Fortnite che lo persegue: ecco i perchè della vicenda

Josè Mourinho è ancora braccato dall’incubo “Fortnite”, che lo perseguita anche nella sua esperienza come allenatore della Roma.

Josè Mourinho e l'incubo Fortinite (foto Getty Images)
Josè Mourinho e l’incubo Fortinite (foto Getty Images)

Fortnite? Un vero incubo”. Josè Mourinho ha un contro aperto con questo gioco che impazza ancora in tutto il mondo e soprattutto tra i giocatori professionisti del calcio. Ma perché questa idiosincrasia con il prodotto inventato da Epic Games?

Come tutti gli appassionati sanno “Mou” è un fan sfegatato di Football Manager 2020 – e su questo potevano esserci davvero pochi dubbi -, ma ha una forte repulsione nei confronti del gioco stile Battle Royale, accusato dal portoghese di distrarre troppo i giocatori, anche più dei simulatori di calcio.

L’allenatore infatti lo giudica deleterio perché fa tenere svegli i giocatori per tutta la notte, commentando questa pratica con parole decisamente “forti”: “Ci giocano tutta la notte a questa *erda anche se il giorno dopo c’è una partita”. La dichiarazione è stata fatta sul canale Twitter della Roma in lingua inglese, ma il senso è chiaro anche per chi non mastica molto la lingua britannica.

Josè Mourinho è la sua “battaglia” contro Fortnite

Josè Mourinho e l'incubo Fortinite (foto Adobestock)
Josè Mourinho e l’incubo Fortinite (foto Adobestock)

Tutto ovviamente nasce dagli anni passati, ben prima di sbarcare nella Città Eterna per allenare la AS Roma. Dopo tutto questo gioco ha letteralmente spopolato in tutto il globo, con milioni di giocatori collegati contemporaneamente. Capita che ci si dia appuntamento per giocare insieme, ovviamente a distanza, senza contare tutti gli eventi organizzati per aumentare l’Hype tra i gamer, che diventano davvero fanatici grazie alle mod per migliorare i personaggi in gioco.

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Tutto questo, secondo Josè Mourinho, rischia di rovinare la concentrazione dei giocatori, chiamati poi sul campo a dare il massimo per qualsiasi match. In particolare, secondo il portoghese, Fortnite rischia di compromettere la fase, fondamentale, del recupero fisico, che si raggiunge anche attraverso un numero minimo di ore di sonno.

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Tutto questo può apparire davvero buffo e fa venire il sorriso, ripensando alle sessioni notturne a Fifa organizzate dagli azzurri campioni del mondo durante la campagna vincente di Germania 2006.

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