“Basta Dittatura” è il nome del canale Telegram di chi si oppone all’uso del Green Pass, ora sotto sequestro

Da quando il Green Pass, il passaporto vaccinale, è stato esteso e reso obbligatorio a determinate attività commerciali come ad esempio i bar e ristornate, sono montate le proteste e sui social sono stati creati numerosi gruppi anti governativi.

Basta dittatura, chiuso canale Telegram (Foto Il Fatto Quotidiano)
Basta dittatura, chiuso canale Telegram: i dettagli (Foto Il Fatto Quotidiano)

Fra le tante applicazioni che hanno dato vita alla propaganda No Pass, vi è in particolare Telegram, famosa applicazione di messaggistica fra le più diffuse al mondo dietro WhatsApp e Facebook Messenger. Tante le pagine create ad hoc fra cui “Basta Dittatura”, che nelle scorse ore è finita nel mirino delle autorità. La procura di Torino ha infatti emesso un decreto di sequestro dello stesso canale, che veniva utilizzato in particolare da personaggi No Vax, quindi contro il vaccino anti covid in particolare, e No Pass, per organizzare manifestazioni di protesta contro l’estensione dello stesso passaporto vaccinale.

Basta dittatura, chiuso canale Telegram (Foto da Telegram)
Basta dittatura, chiuso canale Telegram, le info (Foto da Telegram)

“BASTA DITTATURA”, CANALE TELEGRAM CON MIGLIAIA DI SEGUACI CHIUSO DALLA PROCURA DI TORINO

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La procura del capoluogo piemontese è quindi intervenuta per porre fine al gruppo, emettendo un decreto di sequestro, così come chiesto anche dai pubblici ministeri. Al momento sembra che “Basta Dittatura” sia ancora attivo, ma la magistratura spera in una collaborazione da parte di Telegram, che per ora, però, non ha ancora fornito una risposta a riguardo. Nel caso in cui alla fine la società, con sede in Dubai, dovesse altresì ignorare le richieste delle autorità italiane, a quel punto si potrebbe intervenire tramite rogatoria internazionale, bloccando il gruppo incriminato. La procura ha deciso di intervenire in quanto vi sarebbero le ipotesi dei reati di istigazione a delinquere aggravata dallo scopo di commettere reati di terrorismo e dall’impiego di strumenti informatici, ma anche di diffusione illecita di dati personali. Ad oggi il canale risulta essere molto numeroso in quanto conterebbe ben 44mila iscritti, e sullo stesso vengono spesso e volentieri, come scrive Hdblog.it, diffuse informazioni personali di politici ma anche di medici e giornalisti, ovviamente pubblicamente schierati nei confronti di posizioni si vax e si pass, quindi a favore dei vaccini e del green pass.

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Inoltre, sono spesso e volentieri diffuse anche incitazioni a commettere i reati in precedenza elencati. Va detto che Telegram già in precedenza ha accolto gli inviti delle autorità italiane a collaborare, di conseguenza bisognerà attendere nelle prossime ore per capire quale sarà la risposta della stessa azienda. “Il provvedimento – la nota riportata dal quotidiano La Stampa – è funzionale a fermare il mezzo attraverso il quale sarebbero stati commessi i reati ipotizzati dagli inquirenti: istigazione a delinquere e ripetute violazione della privacy. Il testo – si legge ancora sul quotidiano torinese – è stato trasmesso a una mail istituzionale di Telegram che si chiama ‘Collaborazione volontaria’ utilizzato dall’autorità giudiziaria per informare la struttura legale del social di quanto si richiede e si ritiene opportuno fare. Cioè chiuderla, oscurarla per fermare la deriva di annunci e pubblicazioni in un crescendo di toni minacciosi”.

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