Bonus Colonnine di ricarica dei mezzi elettrici: come funziona e dove ottenerlo immediatamente

Persone fisiche e soggetti Ires, fa lo stesso. Privati o imprese possono chiedere fino al termine dell’anno il famoso Bonus Colonnine per le ricariche dei mezzi elettrici per un 2022, ormai davvero prossimo, sempre più colorato di green.

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Arriva il bonus colonnine di ricarica – Adobe Stock

Chiunque ha dunque come oggetto principale l’esercizio di attività commerciale può presentare una sola domanda per il Bonus Colonnine un’agevolazione pubblica, con la quale ottenere una detrazione del 50% per l’acquisto e la posa delle colonnine di ricarica delle auto elettriche.

Un sgravio fiscale importante che comprende le spese iniziali, le consulenze tecniche e la richiesta dell’aumento di potenza del contatore elettrico, fino a una potenza massima installata di 7 kW. Nel Bonus Colonnine rientrano le stazioni fisse, non le wall box (un dispositivo che preleva la corrente dall’utenza elettrica domestica e la trasmette, tramite cavo, all’auto a batteria) portatili.

I 90 milioni di euro stanziati per la “transizione ecologica” sono stati sbloccati

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Sgravi fiscali per le colonnine di ricarica, ecco a chi spettano – Adobe Stock

Il rimborso porterà in detrazione fino al 40% della spesa totale, che tradotto indica un massimo di tremila euro la detrazione. Che può essere convertita in cessione del credito, sconto in fattura o nel trasferimento del credito a banche o soggetti autorizzati.

La buona notizia è che i 90 milioni di euro stanziati dal governo per la cosiddetta “transizione ecologica” che comprende anche la mobilità elettrica, sono stati sbloccati dal Mite lo scorso 25 ottobre. Il Ministero per la Transizione Ecologica ha dichiarato che l’80% dei fondi è pensato per gli interventi delle imprese che abbiano un valore complessivo inferiore a 375.000 euro. A questo si deve aggiungere un 10% per quei lavori che superino i trecento settantacinquemila euro a cui si somma l’ultimo 10%, per persone fisiche con attività d’impresa, arti e professioni.

Ora la domanda sorge spontanea, come funziona il Bonus Colonnine. Servono innanzitutto dei requisiti: i richiedenti devono avere una sede italiana e risultare attive, regolarmente iscritta al Registro Imprese, con iscrizione Ires e Inail e posizione contributiva regolare e senza nessuna altra richiesta di altri contributi pubblici inoltrata per investimenti parte dello stesso decreto Mite. Il bonus Colonnine Elettriche è in conto capitale, quindi non può superare al 40% delle spese ammissibili. Invitalia si occupa dell’erogazione, che viene effettuata in un’unica soluzione.

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Un bonus Colonnine per molti, ma non per tutti. Niente detrazioni per le società in stato di difficoltà, aventi procedure concorsuali o equivalenti, o sottoposte a sanzioni interdittive, né a quelle che non sono in regola con la restituzione di somme dovute. I professionisti in regime forfetario possono fare richiesta del contributo per un valore dell’infrastruttura non superiore a 20mila euro.

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Le domande, si legge nel decreto, devono pervenire secondo le modalità stabilite, devono essere allegate dalle descrizioni degli investimenti in abbinamento alla segnalazione dei risultati attesi e alla dichiarazione Iva. Il Mite erogherà i contributi delle società la cui domanda risulta rispondere a tutti i requisiti vincolati, entro 120 giorni e in base a un ordine cronologico: in pratica, chi tardi arriva male alloggia.

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