Russia multa Google e Meta (ex Facebook) per non aver rimosso contenuti ritenuti illegali nel Paese

Ammenda salatissima a Google e Meta, sanzioni pecuniarie di circa 98 e 27 milioni di dollari. La Russia condanna i big tech.

Multa salata per Google e Meta da parte del governo russo – Computermagazine.it

Le grandi aziende digitali, sono state multate per non aver eliminato contenuti ritenuti inappropriati dal governo russo. Negli ultimi giorni, le autorità russe hanno aumentato la pressione sui social network puntando a rimuovere i contenuti vietati dalla legge. Parliamo di contenuti che spaziano dall’abuso di droga, armi ed esplosivi. L’autorità federale russa, garante delle comunicazioni ha spiegato che le multe sono state decise a causa dell’inadempienza di Google e Meta (in precedenza Facebook) nel rimuovere diversi contenuti che propagandano opinioni di organizzazioni estremiste e terroristiche.

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Russia vs big tech

Non è la prima volta che il governo russo cerca di contrastare l’attività dei grandi digitali. Di mezzo c’è tutto un discorso politico. Ricordiamo che a settembre, in occasione delle elezioni parlamentari, quasi tutti i candidati che avevano qualche possibilità di insidiare i partiti governativi erano stati estromessi dal voto. Il movimento di Navalny, attivista politico, aveva creato un’app che presentava una lista di candidati di opposizione su cui far convergere tutto il voto contrario a Putin. Dopo alcune settimane dalla sua creazione, il governo aveva ottenuto che l’app venisse cancellata dagli store Apple e Google.

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Grandi strette per i big tech – Computermagazine.it

La risposta di Google e Meta

Sono ancora poco note le motivazioni precise dell’ammenda. Il governo russo specifica che i big tech non hanno ancora cancellato circa 2.600 contenuti da parte di Google e più di 2.000 da parte di Facebook e Instagram. L’ufficio stampa di Google ha commentato così l’avvenimento: “Studiamo gli atti del tribunale e poi decideremo sui provvedimenti da adottare”. Le strette continuano, e sono sempre più repressive. Oltre alla pressione delle multe, si aggiunge anche il rischio di arresto per i dipendenti di Apple e Google in Russia in caso di mancata collaborazione. A settembre, la Russia ha anche bloccato sei reti VPN (private), che consentivano l’accesso ai siti web vietati. Volkon, alleato di Navalny, crede che Google si troverà presto di fronte alla scelta difficile di non pagare la multa e lasciare il mercato russo oppure cancellare tutti i suoi contenuti illegali. Le autorità russe stanno sviluppando, man mano, un sistema di sovranità di Internet che consentirà di isolare l’Internet russo dagli altri server mondiali.

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