Marte potrebbe diventare un paradiso verde in pochi anni: l’ambizioso progetto di “terraformazione”

Marte potrebbe a breve trasformarsi in un vero e proprio paradiso verde, un pianeta ricco di acqua, piante e ovviamente vita. Stando a quanto scrive Esquire.com nella sua versione italiana, alcuni scienziati avrebbero infatti presentato un progetto per “terraformare” il Pianeta Rosso, ovvero, creare delle condizioni che lo rendano abitabile.

Marte, 26/4/2022 - Computermagazine.it
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Cosa serve per vivere su Marte? Serve prima di tutto cibo, e per averlo servono ossigeno, acqua, calore e luce. Al momento, come sottolinea sempre Esquire, riuscire a coltivare qualcosa su Marte è uno dei più grandi problemi a cui stanno lavorando gli studiosi di tutto il mondo, senza dimenticarsi delle radiazioni mortali presenti sul pianeta per via dell’assenza di magnetosfera. Per riuscire nell’impresa di rendere vivibile Marte, si punta ad utilizzare i cianobatteri, che hanno permesso di trasformare la Terra nel pianeta rigoglioso che conosciamo e in cui viviamo.

Marte, 26/4/2022 - Computermagazine.it
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MARTE, IL PROGETTO DI TERRAFORMAZIONE GRAZIE AI CIANOBATTERI: ECCO COME FUNZION

Permettono infatti la formazione di vita multicellulare complessa, ed inoltre possono “fissare l’azoto” e produrre composti azotati reattivi come l’ammoniaca, nutrienti ritenuti fondamentali per coltivare piante complesse. L’unica condizione per “impiantare” i cianobatteri su Marte è quella di aiutare la loro sopravvivenza con la pressurizzazione, il riscaldamento e l’illuminazione, visto che l’atmosfera marziani è troppo sottile per queste creature.

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La pressione è talmente bassa che l’acqua liquida fatica a non evaporare, ed inoltre, non è possibile assorbire abbastanza anidride carbonica per sostenersi. E’ anche vero che ai cianobatteri basta solamente lo 0.1 bar di pressione, ovvero, il 10 per cento di quello che si ha sulla Terra. Staremo a vedere nei prossimi mesi se giungeranno aggiornamenti in merito a questo speciale processo di terraformazione, nel frattempo il rover Perseverance della Nasa ha fatto scattare la sua seconda campagna scientifica, dopo aver raggiunto l’antico delta formatosi miliardi di anni fa dall’affluenza di un fiume in un lago vulcanico.

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Nel dettaglio Perseverance si trova sul bordo occidentale del famoso cratere Jazero denominato ‘Three Forks’ in quanto è da lì che partono tre diverse strade che portano allo stesso delta. “Il delta nel cratere Jezero promette di essere una vera festa per la geologia e uno dei luoghi migliori su Marte per cercare segni di vita microscopica passata”, sono le parole di Thomas Zurbuchen, amministratore associato della direzione per le missioni scientifiche della Nasa. Abbiamo osservato il delta da lontano per più di un anno mentre esploravamo il fondo del cratere”, aggiunge invece Ken Farley del California Institute of Technology. “Il delta è il motivo per cui Perseverance è stato inviato nel cratere Jezero: ha così tante caratteristiche interessanti. Cercheremo segni di vita antica nelle rocce alla base del delta, rocce che pensiamo fossero un tempo fango sul fondo del ‘Lago Jezero’. Più in alto nel delta, possiamo osservare frammenti di sabbia e roccia che sono arrivati da luoghi più a monte, forse a miglia di distanza, che il rover non visiterà mai”.

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