Hai sbloccato lo smartphone illegalmente? Rischi la galera e l’ergastolo, come questo ragazzo…

Se qualcuno avesse intenzione di sbloccare in maniera illegale uno smartphone, forse leggendo la notizia che vi stiamo riportando si ricrederà.

Sblocco telefono, 4/8/2022 - Computermagazine.it
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Come si legge su HdBlog, Argishti Khudaverdyan, ex proprietario di un negozio T-Mobile nel quartiere Eagle Rock di Los Angeles, negli Stati Uniti, rischia di venire condannato all’ergastolo in quanto accusato di aver sbloccato illegalmente centinaia di migliaia di smartphone, ottenendo in cambio ben 25 milioni di dollari. Un pratica super collaudata quella di Khudeaverdyan, che quando scoperto è stato accusato di ben 14 capi d’accusa, fra cui frode telematica, accesso a computer senza autorizzazione, riciclaggio e furto di identità aggravato. Insomma, l’ex proprietario del negozio T-Mobile l’ha combinata davvero grossa, ma vedendo il soldo facile ha perpetrato fino a che non è stato scoperto, arrestato e ora (quasi) incriminato. Ma cosa ha combinato Khudaverdyan? In poche parole la tecnica utilizzata, come scrive Hdblog, era molto semplice: rubava le credenziali dei dipendenti T-Mobile per accedere ai sistemi informatici interni dell’azienda. A quel punto poteva avere libero accesso ai codici per sbloccare gli smartphone da consegnare poi ai clienti sul mercato nero.

Sblocco telefono, 4/8/2022 - Computermagazine.it
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SBLOCCA MIGLIAIA DI TELEFONI T-MOBILE: ORA RISCHIA L’ERGASTOLO

Una procedura che stava girando davvero bene per il ragazzo, al punto che lo stesso aveva iniziato ad applicarla anche ad altri operatori telefonici come AT&T ma anche Sprint. In tribunale l’accusato si è difeso dicendo che “Erano sblocchi ufficiali”, ma la tesi non sembra reggere. In totale Khudaverdyan avrebbe compromesso e rubato le credenziali di più di 50 dipendenti T-Mobile negli Stati Uniti, sbloccando poi centinaia di migliaia di telefoni. L’uomo era stato aiutato nella truffa da un complice e per mettere in atto il suo piano geniale quanto diabolico aveva inviato e-mail di phishing camuffate da comunicazioni ufficiali della telco. “Oltre a questa tecnica – aggiunge Hdblog – si affidava anche a social engineering e persino era riuscito nell’intento di convincere il dipartimento IT dell’azienda a reimpostare le password dei superiori, ottenendo così l’accesso ai codici di sblocco”. Il prossimo 17 ottobre ci sarà l’udienza e l’imputato rischia fino a 167 anni di galera per tutti i capi di accusa.

? FONTE: Hdblog.it

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