Apple M1, nemmeno 24 ore dopo la presentazione della nuova CPU M1 escono in rete i primi benchmark e i risultato sono assolutamente sorprendenti.
L’evento One More Thing ha aperto la porta verso il futuro della casa di Cupertino, che ha alzato i veli sul nuovo chip tutto fatto in casa. Tim Cook lo aveva annunciato in pompa magna, parlando di potenza, prestazioni e consumi ridotti. C’era molta curiosità attorno a questo nuovo prodotto e su quello che sarebbe capace di fare, soprattutto in combinazione con il nuovo SO macOS Big Sur. Sul database CPU Monkey sono apparsi già una serie di risultati con benchmark sintetici che chiariscono non solo le capacità del processore, ma anche alcune sue caratteristiche che non erano state svelate.
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Apple M1, la frequenza varia tra 1,8 GHz e 3,1 GHz
Partiamo dai primi dati: il chip costruito con tecnologia ARM a 5 nanometri da TSMC ha una frequenza che varia tra gli 1,8 GHz di base fino a 3,1 GHz in modalità boost. Il dato è registrato sia in modalità single-core che multi-core, ma ricordiamo che il processore è dotato di 8-core. Le stesse frequenze sono confermate anche per la GPU integrata che è dotata di 128 unità di elaborazione. La memoria massima allocata per il comparto grafico è di 8GB.
Interessante il dato sulla RAM, riconosciuta come LPDDR5 5500/LPDDR4X 4266. Le prestazioni, soprattutto in single-core, sono impressionanti. Su Geekbench l’Apple M1 ha fatto registrare 1634 punti lo stesso livello raggiunto da un Ryzen 5800X appena presentato.
Meno impressionanti sono i risultati in multi-core, seppure sempre di alto livello e comparabili con un Ryzen 7 2700X e un Intel Core i7 9700K. Qui va detto che l’M1 non ha il multi-treading. Il risultato è di 2600, comunque superiore al 2275 ottenuto dall’Apple A14x Bionic. Su Geekbench l’M1 supera in single-core l’i9-10900K con 1634 contro 1417 punti, mentre ha gli stessi risultati in multi-core.
Non c’è assolutamente paragone tra le grafiche integrate: in questo caso Apple annienta l’Intel UDH 630 con prestazioni 6 volte superiori.
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