LeCovax2 non è un movimento negazionista, ma un nuovo vaccino contro il Covid-19

Da poco è partito uno studio su un nuovo vaccino, LeCovax2, completamente diverso da quelli ora utilizzati. Non si basa né su mRna né su adenovirus.

Vaccino anti Covid
Vaccino Foto di Thirdman di Pexels

Potremmo dire di essere diventati più o meno esperti sui vaccini finora utilizzati per contrastare il virus SARS-CoV-2. Ci siamo documentati il più possibile, visto che siamo noi quelli a cui vengono somministrati.

Alcuni oggi pensano anche di essere in grado di capire quale è più adatto ad una determinata fascia d’età, quale provoca meno reazioni e quale funziona di più. Chiaramente, non possiamo dirlo con certezza, molte cose variano da soggetto a soggetto.

Arrivati davanti al medico, alcuni hanno preferito Pfizer ad AstraZeneca, o Moderna a Janssen (di Johnson&Johnson). Questi farmaci somministrati in Italia si basano tutti sull’utilizzo di Rna messaggero (mRna). Solo il Janssen si basa sull’uso di un vettore virale, un adenovirus.

Attualmente, è in corso uno studio su un nuovo vaccino chiamato LeCovax2, che lavorerà su un microrganismo unicellulare modificato, un parassita del tutto innocuo per l’essere umano.

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Il nuovo vaccino LeCovax2

Farmaco anti Covid
Vaccino anti Covid Photo by Ivan Diaz on Unsplash

Una ricerca nostrana, visto che lo studio sul vaccino LeCovax2 ha origine nell’Università degli Studi di Milano Statale. Essendo in fase sperimentale, non esiste ancora nessuna pubblicazione. I ricercatori Sara Epis, Gian Vincenzo Zuccotti e Claudio Bandi prevedono di diffondere un un preprint molto presto.

Da un punto di vista chimico, la composizione di questo farmaco differisce molto da quelli distribuiti finora. Si basa su microrganismo unicellulare modificato che riesce sia a produrre sia a trasportare le proteine spike, provocando la produzione di anticorpi nel soggetto vaccinato.

Questo microrganismo è il Leishmania tarentolae (non ha che fare con la leishmaniosi nei cani). L’obiettivo è quello di modificarlo per ottenere le le proteine del Sars-Cov-2 da portare ad altre cellule. Un approccio completamente nuovo.

Come sottolineato da Emanuele Montomoli di VisMederi Research, che ha collaborato al lavoro, ci sono già i primi risultati dai testi effettuati su modelli animali.

“La tecnologia necessaria è relativamente semplice. Poi, essendo somministrato in forma inattivata, si presta per essere sviluppato in preparati liofilizzati reidratabili, quindi agevoli da conservare e distribuire.”

Spiega Zuccotti. Ovviamente, bisognerà pazientare un bel po’ prima di vedere conclusa la ricerca e passare alla produzione per il mercato. Sempre Zuccotti ha poi accennato alle modalità di somministrazione:

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“Riteniamo inoltre che LeCoVax2 possa essere sviluppato per una somministrazione per via mucosale (ad esempio orale), cosa che ne faciliterebbe l’utilizzo, aspetto importante se la vaccinazione anti-COVID dovesse essere ripetuta nel corso degli anni”

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