Batosta inflitta dal Consiglio di Stato ai gestori dei servizi: i modem dovranno essere liberi e questo ci cambierà tutto

Il Consiglio di stato boccia il ricorso dei gestori dei servizi internet: non potranno imporre i loro modem agli utenti.

Modem (foto Adobestock)
Modem (foto Adobestock)

Si tratta di una grande vittoria per i consumatori ed il motivo è facilmente intuibile. Fino ad oggi molti provider hanno di fatto “obbligato” i propri clienti ad utilizzare modem esclusivi, impedendo con diversi metodi la libera scelta o l’acquisto separato. Una limitazione giudicata inammissibile dal secondo grado della giustizia amministrativa, a cui si era rivolto Assoprovider insieme a diverse associazioni per la difesa del consumatore.

Nello specifico la sentenza del 2 agosto stabilisce che è inammissibile il ricorso presentato da Telecom Italia contro la delibera Agcom sul modem libero. Tre anni fa il garante ha stabilito con la delibera 348/18/CONS in cui veniva adottato un principio conforme alla regolamentazione europea per favorire un internet aperto, quindi la possibilità per qualsiasi utente di adottare liberamente un modem senza essere costretto ad utilizzare quello fornito dal provider.

Stop del Consiglio di stato al modem obbligatorio dei provider

Modem (foto Adobestock)
Modem (foto Adobestock)

Si tratta di una limitazione tutta italiana, soprattutto negli ultimi anni: i fornitori di servizi internet consegnavano in comodato d’uso un modem già preimpostato, ma spesso rendevano difficile la vita a chi invece voleva utilizzarne uno proprio, senza comunicare i parametri di funzionamento. La stessa TIM, come ha potuto verificare Computer Magazine, rende questi dati di difficile accesso sul proprio portale servizi, tanto da essere costretti a comunicare con il servizio clienti per farsi inviare tutto.

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Con questa sentenza invece viene confermata la totale libertà dei clienti di scegliere il modem preferito, senza dover installare quello fornito, spesso anche con un pagamento fisso mensile. Il Consiglio di stato ha poi stabilito un ulteriore principio che renderà più difficile la vita agli operatori.

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Infatti è stato riconosciuto il ruolo dell’Agcom sulle clausole contrattuali, che quindi potranno essere dichiarate nulle dal garante. Si tratta di una vera novità sulla competenza dell’Authority su accordi o pratiche commerciali scorrette che vanno in contrasto rispetto a norme del codice di consumo: l’ultima parola sulla loro efficacia spetterà quindi all’Agcom, una grande vittoria per tutti i clienti.

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