Amazon mette il ban a 600 marchi cinesi: attenzione a questi prodotti, non sono ciò che le recensioni dicono

Amazon ha messo un freno alle false recensioni, dapprima solo con un avvertimento, fino ad arrivare al ban di fermo per la bellezza di 600 profili cinesi che vendevano oggetti di poco conto con recensioni fasulle

Amazon mette il ban ad alcuni siti cinesi – Computermagazine.it

Amazon ha tirato fuori le armi pesanti, stanca delle continue recensioni false su alcuni prodotti. Se prima aveva solo diramato un comunicato d’informazione alle aziende, sottolineante quanto le false recensioni violassero il regolamento sulla piattaforma, ora non ci ha visto più ed è passata a risolvere la situazione dalla radice. Negli ultimi mesi infatti abbiamo seguito con attenzione le attività di Amazon, anzi meglio dire la sua crociata, per contrastare i marchi cinesi ingannevoli che, per avere più visibilità di vendita sulla piattaforma e-commerce, hanno attuato pratiche scorrette come l’incentivazione di recensioni positive sui prodotti venduti, in modo da ingannare i compratori e far recapitare prodotti completamente diversi e, in alcuni casi, attuare una procedura di reso talmente complicata da scoraggiare il compratore da continuare (se il prodotto veniva dalla Cina, e se Amazon non garantiva il reso, allora c’era la possibilità di dover spendere quasi 300 euro in posta per rispedirlo di tasca propria). Nei mesi estivi abbiamo visto diversi marchi sparire dalla lista dell’e-commerce, inizialmente misteriosamente e senza rilasciare dichiarazioni, da Amazon: tutto è iniziato con Aukey e Mpow, poi abbiamo visto RavPower e successivamente Choetech. Di questi marchi infatti, non si sa più nulla. Ma adesso è tutto chiaro: quella di prima era solo la punta dell’iceberg di una situazione ben più grave. Amazon stessa ha confermato al South China Morning Post di aver bannato 600 marchi cinesi venduti attraverso oltre 3.000 venditori su Amazon, tutti con false recensioni.

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Come funzionano questi blocchi, cosiddetti Ban, usati da Amazon

Il ban di Amazon per queste aziende non è certo piovuto dal cielo senza avvertimenti, anzi  arriva a causa delle pratiche scorrette, ignorate, e soprattutto vietate dai termini di servizio Amazon almeno dal 2016, in merito alle recensioni che influenzano di gran lunga il compratore a proseguire con l’acquisto. Questi marchi cinesi hanno cercato di incentivare alcuni clienti a rilasciare recensioni positive sui loro prodotti, attraverso persuasioni di programmi VIP, estensioni della garanzia e anche buoni sconto. Ad alcuni è stato proposto anche un rimborso di denaro senza richiesta di restituzione del prodotto. Purtroppo queste pratiche hanno penalizzato chi su Amazon, e non solo, vende in maniera onesta e non cede a questi mezzucci da quattro soldi per vendere i propri prodotti. Anche tutti i clienti non ne traggono vantaggio, visto che faranno affidamento su recensioni non oneste e si ritroveranno con prodotti fallati o scadenti.

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Tra i marchi che hanno ricevuto il ban da Amazon troviamo anche il noto  Shenzhen Youkeshu Technology per il quale il gigante dell’e-commerce ha anche disposto un congelamento di circa 20 milioni di dollari. I marchi cinesi coinvolti, così come quelli che ancora non sono stati bannati ma che sanno che la loro ora sta arrivando, starebbero già spostando i loro investimenti in altre piattaforme di e-commerce cinesi più tolleranti verso questo tipo di pratiche scorrette (senza remora, anche siti come Aliexpress e DH GATE).

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