Tiscali e Linkem si fondono per creare un nuovo riferimento top nelle tlc italiane: ecco cosa cambierà

Tiscali e Linkem Retail annunciano la loro fusione. Il completamento del progetto è previsto entro il primo semestre del 2022.

Nuova fusione Tiscali-Linkem prevista per il primo semestre 2022 – Computermagazine.it

E’ ufficiale, Tiscali diventerà il quinto operatore di telecomunicazioni nel mercato fisso italiano e primo negli accesi ultrabroadband nelle tecnologie FWA e FTTH con una quota di mercato complessiva del 19,4%, con Linkem come azionista di controllo. Bisognerà aspettare ancora per il completamento dell’azione, che, sappiamo avverrà entro il primo semestre del 2022. Ad oggi sia Tiscali che Linkem rappresentano grandi realtà imprenditoriali che hanno puntato tutto sulla professionalità e innovazione. Davide Rota, amministratore delegato di Linkem, ha commentato la fusione così: “Oltre a servire le famiglie con un’offerta integrata di servizi fissi e mobili e grazie alla migrazione alla tecnologia 5G, puntiamo a sviluppare servizi evoluti dedicati alle pubbliche amministrazioni e ai cittadini delle Smart City in linea con gli obiettivi del PNRR”.

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L’attenzione alle aree di digital divide

Questa nuova fusione, punta soprattutto a dare attenzione alle famiglie e aree dove si ha grande difficoltà di connessione. La nuova famiglia punterà tutto ad un futuro che guardi fiduciosamente a nuove prospettive di crescita. L’operazione primaria, quindi, punta all’integrazione. Il punto focale di tutto sarà proprio questa nuova tecnologia in 5G che si orienta verso servizi evoluti.

Massima attenzione alle famiglie e al contrasto contro il digital divide – Computermagazine.it

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I termini amministrativi della fusione

Dopo varie valutazioni, Tiscali e Linkem Retail hanno approvato il rapporto di cambio, basato sul numero di azioni in circolazione al momento, pari a 5,0975 azioni Tiscali per ogni euro di quota del capitale sociale di Linkem Retail detenuta da Linkem. Se la fusione andrà a buon fine, Linkem diventerà titolare di una partecipazione pari al 62% di Tiscali mentre Amsicora deterrà circa il 3,7% e Renato Soru, fondatore di Tiscali, il 2,09%. La fusione, verrà sottoposta alla decisione delle assemblee delle due parti contraenti che saranno convocate entro marzo 2022, e subordinata ad altre importanti decisioni e autorizzazioni, antitrust e Golden Power incluse. “Tiscali, dopo aver contribuito in modo fondamentale alla diffusione dei servizi internet nel nostro Paese, in questi ultimi due anni ha ridefinito il suo business e creato i presupposti per ben posizionarsi nell’offerta dei servizi in Cloud e contribuire così alla sfida della transizione digitale che nei prossimi anni vedrà impegnate le PA e l’intera economia italiana”. Sono queste le parole di Renato Soru.

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