La Croce Rossa rivela dell’attacco hacker che ha sottratto 515 mila dati personali: ora l’appello alla non divulgazione

Il 2021 è stato l’anno del maggior numero di attacco hacker e le previsione indicano un trend in crescita anche per il 2022. Un dato confermato dal recente attacco niente meno che alla Croce Rossa.

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Croce Rossa sotto attacco hacker – Adobe Stock

A rivelarlo è stato proprio il CICR, il Comitato internazionale della Croce Rossa, un’associazione privata di diritto svizzero con sede a Ginevra, che ha denunciato un cyber attacco capace di violare i dati di circa mezzo milione di persone. 515 mila, per la precisione.

Persone altamente vulnerabili”. La versione ufficiale dell’organizzazione umanitaria elvetica è preoccupante. “Un attacco ai dati delle persone scomparse rende la sofferenza e il patimento delle famiglie ancora più difficile da sopportare. Il rischio maggiore qui è la perdita di dati che potrebbe portare a conseguenze potenzialmente devastanti per le vittime”.

Restoring Family Links è stata immediatamente spento

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La Croce Rossa non si spiega l’attacco hacker – Adobe Stock

Robert Mardini è affranto. Affranto perché ancora non si conosco i motivi dell’attacco hacker. Affranto perché sono state colpite persone comuni, che usano i Restoring Family Links per “riunire le famiglie separate da conflitti, disastri naturali o migrazioni“. Da qui l’appello rivolto dal direttore generale di CIRC ai cybercriminali: “Non condividere, vendete, o fate trapelare in altro modo questi dati“.

Chiaramente Restoring Family Links è stata immediatamente spenta: “Stiamo lavorando – assicura Mardini – il più velocemente possibile per identificare delle soluzioni che permettano di portare avanti questo lavoro vitale“.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Elizabeth Shaw, portavoce del CICR: “Dovremo lavorare per trovare modi che ci consentano di informare gli individui e le famiglie i cui dati potrebbero essere stati compromessi – rimarca – spiegheremo anche loro quali misure vengono adottate per proteggere i loro dati e il rischi che potrebbero eventualmente affrontare”.

L’attacco hacker alla Croce Rossa non fa altro che confermare la quantità in aumento di hacker, che colpiscono soprattutto un settore di fondamentale importante per la vita quotidiana di ognuno di noi, la sanità. “Stiamo parlando di 830 attacchi settimanali alle istituzioni sanitarie nel 2021 – evidenzia Lotem Finkelsteen, responsabile dell’area di Threat Intelligence and Research di Check Pointsi tratta di un incremento di oltre il 71% in un solo anno. Gli hacker coinvolti nell’attacco alla Croce Rossa sono andati diretti verso il loro obiettivo, oltre i dati più sensibili dell’organizzazione”.

Il CICR è un’istituzione di carattere umanitario, caratterizzata dall’imparzialità, neutralità ed indipendenza. Ha delle responsabilità nel custodire e promuovere il diritto internazionale umanitario, proteggendo e assistendo le vittime dei conflitti armati internazionali, dei disordini e della violenza interna. Non si fa fatica a capire l’entità di questo attacco, che fa rima con la gravità di una situazione generale per niente affatto semplice.

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