Apple tira fuori dal cilindro un’altra magia: brevetto che identifica chi userà gli AirPods

Chi utilizza un iPhone con delle AirPods, le famose cuffiette senza fili che quando le utilizziamo sembra che parliamo da soli,  è perfettamente consapevole di quanto sia comodo indossare degli auricolari che attraverso la voce consentono di avere tutto o quasi sotto controllo. Ma ora, una novità.

le novità degli AirPods – Computermagazine.it

Controllare gli AirPods è semplice, sia con la propria voce che con quella di Siri: con la prima si può compiere praticamente ogni azione dalle chiamate alla risposta dei messaggi, mente con Siri c’è una base uguale ma con migliorie. In aggiunta, Siri può annunciare il nome di chi ci sta chiamando ma anche notificare un messaggio in arrivo con tanto di mittente e contenuto dello stesso, citando emoji e quant’altro. Utile, soprattutto se sono nelle nostre orecchi e non in quelle altrui, così per privacy. Le AirPods Pro o le recenti AirPods di terza generazione, seppur ottime, non hanno nulla per risolvere questo punto debole, la privacy, che su Apple ci sembra assurda, dato che tiene molto alla privacy dei propri utenti. L’azienda di Cupertino ne è evidentemente cosciente, tanto da averci riflettuto su fino ad elaborare  un brevetto, depositato all’USPTO nell’agosto del 2020 e appena approvato dall’ente americano, per risolvere il problema.

 I progettisti di Apple hanno pensato di sfruttare l’orecchio come firma digitale, come touch ID, insomma come metodo di riconoscimento: si basa su dei segnali a ultrasuoni che vanno a mappare la conformazione del condotto uditivo di chi li usa, così da poter confrontare le rilevazioni in memoria, che riguardano il proprietario di AirPods e iPhone. Molto comodo.

“Ad esempio, sono diverse le caratteristiche dell’orecchio di un utente che forniscono un ritorno del segnale a ultrasuoni unico per ciascuno. Le variazioni nella superficie del condotto uditivo dell’utente riflettono in maniera diversa il segnale a ultrasuoni e generano un’eco con una firma univoca che può associata all’utente. Ad esempio, un utente con un condotto uditivo più grande può determinare un’eco con un tempo di riverbero più lungo rispetto a un utente con un condotto uditivo più piccolo.”

ANCHE ANDATURA E TIMBRO VOCALE

Schemino degli AirPods – Computermagazine.it

E non è solamente la “firma auricolare” a rendere il tutto decisamente unico e perchè no, possiamo dire anche geniale, ma anche le altre soluzioni pensate per rilevare ulteriori elementi che riducano il più possibile il margine d’errore di tutto quanto il sistema che s’incentra sulla privacy dell’orecchio, che detta cos’ sembra una cosa spiritosa, ma in realtà non avendo impronte digitali come sulle dita, è più difficile. Apple  potrebbe chiamare verso la sua missione anche i microfoni, giroscopi e accelerometri per ottenere informazioni su andatura e voce di chi indossa le AirPods . Uno sviluppo che potrebbe sì essere molto utile e comodo, ma potrebbe anche non realizzarsi mai, se il progetto non trova migliorie significative.

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