Social media e disturbi mentali: la correlazione sempre più stretta ora profilata per fascia d’età

Continuano le ricerche inerenti i possibili effetti negativi dei social media sui giovani, e i probabili disturbi mentali provocati dall’uso smodato di Facebook, Instagram, TikTok e via discorrendo.

Social media e i giovani, 4/4/2022 - Computermagazine.it
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E’ in particolare uno studio recente a porre l’attenzione sugli impatti che i social web hanno avuto sulle nostre vite, e precisamente quello diretto da Amy Orben, psicologa che dirige il programma Digital Mental Health presso l’Università di Cambridge: “L’adolescenza – ha commentato la stessa, come si legge su Hwupgrade.it – è un periodo di grandi cambiamenti cognitivi, biologici e sociali. Questi cambiamenti si interfacciano con i social media in modi molto interessanti”.

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SOCIAL MEDIA E DISTURBI MENTALI: LA NUOVA MASTODONTICA RICERCA

“Probabilmente – ha continuato – esiste una grande variabilità nei modi in cui diversi individui usano i social media e il modo in cui la loro vita influenza il loro utilizzo”. Poi ha aggiunto: “Il legame tra uso dei social e benessere mentale è molto complesso, i cambiamenti all’interno del nostro corpo potrebbero renderci particolarmente vulnerabili a determinati stimoli esterni”. Sarah-Jayne Blakemore, collega e coautrice di Orben, ha aggiunto: “I nostri risultati mostrano che oltre all’impatto negativo dei social sul benessere mentale è necessario considerare anche il meccanismo inverso, per cui una minore soddisfazione della vita può portare a un maggiore utilizzo dei social media”. Lo studio ha cercato di porre l’attenzione in particolare su quali siano i momenti in cui è più probabile che i giovani e gli adolescenti vengano condizionati in maniera negativa dai social media, e si tratta quindi di un’indagine alquanto particolare visto che, come spiega Orben: “la previsione della salute mentale avrà sempre un impatto molto piccolo, poiché si tratta di un aspetto complesso. Ogni comportamento sarà solo una fetta molto molto piccola di quella torta”.

In totale è stato effettuato un sondaggio a più di 72mila persone di età compresa fra i 10 e gli 80 anni, tutti residenti nel Regno Unito. Lo studio è stato inoltre protratto a lungo nel tempo visto che il campione intervistato è stato interpellato fino a sette volte in un arco temporale compreso dal 2011 al 2018. Ne è emerso che gli individui di età compresa fra i 16 e i 21 anni, esprimevano una minor soddisfazione verso la vita, senza comunque alcuna differenza fra chi utilizzava o meno i social. Nella fascia di età 10-15 anni, invece, le ragazze con un uso maggiore dei social esprimevano meno soddisfazione rispetto ai ragazzi della stessa fascia. Il mastodontico lavoro realizzato può essere utilizzato per un’eventuale altra ricerca che possa identificare i gruppi di giovani che potrebbero fare esperienza dell’impatto più negativo dai social media. “Capire chi è stato colpito – conclude Orban – in che misura, come e perché aiuta a creare un ambiente migliore per mitigare questi rischi”.

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