Scoperta la “musica” nello Spazio: ecco che suono ha e chi la origina

Nello spazio c’è “musica”. Attenzione, nessuno sta dicendo che una band rock si è trasferita oltre la Terra per tenere il primo concerto live dalla via Lattea, ma semplicemente che l’universo che ci circonda emette dei suoni, che sono stati portati alla luce nelle scorse ore dalla Nasa, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti.

Lo spazio, 7/5/2022 - Computermagazine.it
Lo spazio, 7/5/2022 – Computermagazine.it

Nel dettaglio, la musica a cui fa riferimento l’agenzia a stelle e strisce è quella proveniente dal buco nero al centro dell’Ammasso di Perseo, a 240 milioni di anni luce dal nostro pianeta. Da tempo gli astronomi hanno scoperto che le onde di pressione che si propagano nei gas attraverso compressione e depressione, e che escono da un buco nero, sono capaci di dare vita a delle increspature nel gas dell’ammasso, come ricorda Hdblog.it, e questo fenomeno si può trasformare in musica attraverso alcuni accorgimenti. Ma attenzione, se l’increspatura venisse tramutata in una nota, questa sarebbe ben 57 ottave al di sotto del Do centrale, di conseguenza inudibile per l’orecchio umano.

ECCO COME SUONA LO SPAZIO: LA NASA PUBBLICA UN VIDEO CON LA MUSICA DI UN BUCO NERO

La Nasa ha quindi cercato di rendere udibile lo stesso, facendolo rientrare nella gamma dell’udito umano “estraendo in direzioni radiali (dal centro verso l’esterno) – scrive Hdblog.it – i dati raccolti in precedenza dal Chandra X-Ray Observatory della NASA e alzandolo di 57 e 58 ottave (in altre parole, 144 e 288 quadrilioni* di volte superiori alla loro frequenza originale)”. Il risultato è quello che potete udire nel video che trovate qui sopra, pubblicato sulla pagina Youtube dell’agenzia americana.

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“In questa nuova sonificazione di Perseo – spiega l’agenzia americana – le onde sonore precedentemente identificate dagli astronomi sono state estratte e rese udibili per la prima volta. Le onde sonore sono state estratte in direzioni radiali, cioè verso l’esterno dal centro. I segnali sono stati quindi sintetizzati nuovamente nella gamma dell’udito umano, scalandoli verso l’alto di 57 e 58 ottave sopra la loro vera altezza. Un altro modo per dirlo è che vengono ascoltati 144 quadrilioni e 288 quadrilioni di volte superiori alla loro frequenza originale. (Un quadrilione è 1.000.000.000.000.000.)”.

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“La scansione – si legge ancora – simile a un radar attorno all’immagine consente di ascoltare le onde emesse in diverse direzioni”. E’ stato inoltre identificato un secondo buco nero che “suona”, ed è quello con una massa di 6.5 miliardi di soli, e che si trova nella galassia ellittica Messier 87, e anche in questo caso la Nasa ne ha dato conferma attraverso un affascinante filmato.

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