Digitale Terrestre, la RAI aumenta i giri: corsa al 4K

Mentre la rivoluzione del Digitale Terrestre corre, attraverso la modifica dei Mux locali e nazionali con conseguente risintonizzazione del decoder, verso il primo passo (il passaggio all’MPEG-4) previsto per settembre 2021, Mamma RAI va all-in sullo sviluppo del 4K e dello streaming.

Digitale Terrestre (Adobe Stock)
Digitale Terrestre (Adobe Stock)

E’ quanto si è evinto dall’ultimo CdA della tv di Stato. Marcello Ciannamea, direttore per il Coordinamento dei Palinsesti, ha illustrato i palinsesti estivi, con i due grandi avvenimenti sportivi: gli Europei di calcio itineranti (Rai 1) e le Olimpiadi di Tokyo (in onda principalmente su Rai 2).

Digitale Terrestre, doppia linea RAI: 4K e streaming

Ripetitore per Digitale Terrestre (Adobe Stock)
Ripetitore per Digitale Terrestre (Adobe Stock)

RAI, dunque, si adegua alla nuova rivoluzione del Digitale Terrestre, che si completerà a giugno 2022. La dimostrazione sta proprio nei palinsesti, dove sono previste repliche di fiction di successo, programmi d’intrattenimento e, più in generale, un nuovo piano pluriennale degli investimenti tecnologici, in vigore fino al 2023, nel quale spiccano gli adeguamenti necessari per la messa in onda dei programmi in 4K.

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Il 4K è uno standard per la risoluzione della televisione/cinema digitale e della computer grafica, prende nome dall’approssimazione della sua risoluzione orizzontale, pari a 4096 o 3840 pixel.

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Il fatto che il nome richiami la risoluzione orizzontale è l’esatto contrario di quanto fatto per i suoi predecessori: il 720p e il 1080p, infatti, indicavano il numero esatto di pixel sull’asse verticale, in analogia alle trasmissioni analogiche per le quali veniva indicato il numero di righe tracciate sul cinescopio.

Nel quadro della convenzione precedente, uno schermo 4K UHDTV andrebbe denominato 2160p e l’adozione della nomenclatura “4K” rispecchia probabilmente strategie di marketing atte a sottolineare una evoluzione maggiore di quella effettiva.

La RAI, nello specifico, sta lavorando su di una serie di adeguamenti per ampliare l’offerta del 4K, soprattutto in vista dello switch off al DVB-T2 che prenderà il via a settembre 2021 con il passaggio all’MPEG4 e che troverà il suo culmine a giugno 2022, quando saranno liberate le frequenze e bisognerà avere un DVB-T2 per completare la rivoluzione del Digitale Terrestre.

Non solo 4K, però. Mamma RAI ha in mente di ampliare l’offerta di streaming, per stare al passo coi tempi (anche quelli di emergenza sanitaria) e in linea con quanto avvenuto nell’ultimo anno al settore televisivo. Un esempio tangibile? La prossima campagna elettorale che, causa pandemia da Coronavirus, con un’Italia sempre più di “colore rosso” (causa Covid-19) non potrà svolgersi in presenza ma solo in streaming. Appunto.

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