Fatturazione operatori a 28 giorni: di nuovo caro bolletta

Le multe inflitte dall’Antitrust alle compagnie telefoniche sono state annullate, lo ha deciso il Tar del Lazio.

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Il Tar ha annullato multe per 228 milioni di euro alle compagnie telefoniche (by Adobestock)

Con una decisione destinata a fare giurisprudenza il TAR del Lazio ha disposto l’ annullamento delle multe inflitte ad alcune compagnie telefoniche per un’intesa anticoncorrenziale relativa al repricing effettuato nel ritorno alla fatturazione mensile. Le maxi sanzioni erano state disposte contro veri e propri giganti del settore delle telecomunicazioni (stiamo parlando di Fastweb, Tim, Vodafone e Windtre) ed ammontavano ad un valore complessivo di quasi 228 milioni di euro.

Il provvedimento era stato inizialmente emanato nel gennaio 2020 dall’Antitrust, adesso però le cose sono cambiate e le tre compagnie in questione possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Il tribunale amministrativo regionale del Lazio ha difatti emesso quattro sentenze con le quali accoglie il ricorso di Tim, Fastweb, Vodafone e WindTre che invece contestavano da par loro le multe recapitate.

Fatturazione a 28 giorni: vi spieghiamo esattamente cosa era accaduto

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La fatturazione a 28 giorni comportava una mensilità in più da pagare (by Adobestock)

Facciamo un piccolo passo indietro per raccontarvi l’antefatto: Vodafone, Wind Tre, TIM e Fastweb erano stati multati dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) più di un anno fa per una cifra che si aggira complessivamente attorno ai 228 milioni di euro, in quanto colpevoli di aver fatto “cartello” e impedito la regolare concorrenza sul mercato addebitando le bollette con una scadenza fissata a 28 giorni.

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Quel piccolo scarto di tre giorni al mese, tutt’altro che insignificante, determinava su base annuale la riscossione di una mensilità in più, dunque 13 invece di 12, che aveva provocato una forte reazione dei consumatori ed una secca condanna da parte dell’AGCM. La pratica, evidentemente sleale, ha coinvolto ben 12 milioni di utenti di linea fissa, per i quali il consiglio di Stato si era detto immediatamente favorevole ad un rimborso automatico di massa.

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L’unità temporale per la fatturazione dei contratti di rete fissa difatti dovrebbe essere un mese e comunque non inferiore ai 28 giorni per i contratti di telefonia mobile. Gli operatori summenzionati tuttavia rifiutarono di “mettersi in regola” e si rivolsero al Tar del Lazio, che adesso ha deciso di annullare le maxi multe inflitte tra lo sgomento dei consumatori lesi, anche se già si vocifera che presto il Consiglio di Stato ribalterà di nuovo la sentenza. Insomma, la sensazione è che il ping pong si trascinerà ancora a lungo.

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