L’incredibile video di Cassie, il robot bipede che corre, cade, impara e riprende è sorprendente [VIDEO]

Ha corso cinque chilometri in 53 minuti, è il primo robot ad imparare grazie all’apprendimento automatico.

Robot bipede
Cassie non è il l’unico modello di robot bipede sperimentato sino ad oggi (by Adobestock)

Con una andatura da corsetta lieve ci ha messo  poco più di cinquanta minuti per ricoprire una distanza di 5 km, ma la notizia vera è che lo ha fatto in quasi totale autonomia dato che per compiere la mini-impresa ha utilizzato una sola ricarica. Lui è Cassie, il robot-struzzo bipede dell’Oregon che per guidare i propri movimenti negli spazi aperti utilizza il deep reinforcement learnig, un sottocampo dell’apprendimento automatico che combina insieme apprendimento automatico ed apprendimento per rinforzo.

Il test è stato condotto con successo e senza sensori, senza telecamere e con una sola carica della batteria, come programmato dalla Oregon State University che ha affidato la creazione del prototipo alla Agility Robotics, compagnia ingegneristica della West Coast che ha investito nel modello un maxi-finanziamento da un milione di dollari messo a disposizione dal compartimento della difesa degli Stati Uniti.

Per monitorare meglio la situazione l’esperimento si è tenuto all’interno del campus universitario, dove il robot a due piedi ha completato il tragitto previsto di cinque chilometri senza bisogno alcun supporto esterno o altro tipo di aiuto. Inoltre lungo la tratta coperta non c’è stato bisogno di effettuare nuove ricariche, il che lascia ben sperare nell’ottica di un apprezzabile risparmio energetico.

Cassie, il robot bipede: perché si tratta di una novità assoluta

Robot
Questo tipo di robot in futuro potrebbe essere utilizzato per svolgere dei lavori utili (by Adobestock)

Precisiamo subito che non è la prima volta che si vedono robot, bipedi o di altra caratura, camminare o andare a passo veloce, la novità autentica di Cassie però è che ha imparato a svolgere queste funzioni da solo grazie al sofisticato software di apprendimento automatico deep reinforcement learning, che gli ha consentito di imparare dai propri errori nel camminare e poi imparare a correre.

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Il robot inoltre, che sfoggia una serie di movenze “umane”, si è trovato alle prese con le difficoltà “motorie” del rimanere in equilibrio mentre si effettua un cambio di posizione o uno spostamento avventato, così nel corso dell’esercitazione è caduto in terra due volte, la prima per un surriscaldamento dell’apparato che lo governa e la seconda perché l’addestratore gli ha imposto una curva un po’ troppo stretta.

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Al momento però non gli è ancora possibile fare a meno di una guida, dato che malgrado sappia camminare va ancora sempre diritto e da solo non saprebbe riconoscere gli ostacoli, perciò la presenza al suo fianco di un istruttore è sempre necessaria. In futuro prototipi simili saranno usati con ogni probabilità per l’aiuto in casa o anche per consegnare i pacchi.

 

 

 

 

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