Proposta di leggere per “chiudere” con lo strapotere di App Store e Google Play Store, uniche scelte possibili

Sta per finire il duopolio di Google e Play store? Che cosa s’intende poi per “duopolio”?

Nel mirino Google e Play Store – MeteoWeek.com

Partiamo subito con lo spiegare che cosa s’intende per duopolio, in modo da capire meglio l’articolo. Per duopolio, d’intende una situazione di mercato in cui l’offerta è rappresentata da due enti reciprocamente rivali o complementari. In questo caso, i due enti protagonisti sono Google e Play Store. Ma arriviamo a noi: negli Stati Uniti è stata presentata da poco una proposta di legge per limitare quello che è stato chiamato come un duopolio di Apple e Google nel mondo delle app sui device, più precisamente dei negozi che queste app mobile le vendono.

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Il documento è sottoscritto da politici della Camera di entrambi i partiti americani, quello Repubblicano e quello Democratico, che sei trovano d’accordo su questo tema; qualche giorno fa ne era stato presentato uno molto simile, ma proveniente dal Senato e non dalle camere. Dopo la causa legale di Epic Games e le indagini degli USA e della UE, anche l’Autorità per la concorrenza nei mercati del Regno Unito si è unita agli USA, e ha annunciato che darà “un’occhiata più da vicino” al “duopolio effettivo” detenuto da Apple App Store e Google Play Store. Ha affermato che il controllo della coppia su sistemi operativi, app store e browser Web potrebbe comportare la “perdita dei consumatori”.

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Come si presenta il Play Store – MeteoWeek.com

Sia Apple sia Google (per quanto in misura minore rispetto a Play Store) esercitano un controllo piuttosto stretto sui metodi di distribuzione delle app sulle loro piattaforme, e di questo non si smetterà mai di parlare. Apple è, come ci si aspetterebbe, particolarmente stringente e only vision: o App Store o niente, non è possibile scaricare applicazione al di fuori di App Store, a meno che non ci sia un jailbreak. Google invece è un po’ più permissiva, come il genitore che cerca di non dire no al figlio, e permette l’installazione di altri negozi di app, che però non possono essere distribuiti attraverso il Play Store stesso.Tutta la questione è il nocciolo della causa che Epic Games, la software house sviluppatrice di Fortnite, ha intentato nei confronti di Apple e Google (vi abbiamo linkato l’articolo nel paragrafo sopra). Fino ad ora, le diverse proposte di legge presentate non hanno avuto successo, anzi sono state rifiutate tutte. Quest’ultima sembra invece avere un po’ di chance in più di farcela.

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