Eutanasia Legale: spunta la firma online per il referendum, ecco come parteciparvi

Pronti, partenza, via. Dal 12 agosto è iniziato un referendum online per raccogliere firme a favore dell’eutanasia legale. Una battaglia innescata principalmente dall’Associazione Luca Coscioni per il referendum che vuole legalizzare l’eutanasia. Deadline 30 settembre per raccogliere le 500.000 firme necessarie per far sì che l’iniziativa arrivi sul tavolo del Governo. La sensazione è che le possibilità di farcela ci sono tutte. Ad oggi, sono già 300.000 le firme online per il referendum.

Referendum online (Adobe Stock)
Referendum online (Adobe Stock)

Se l’eutanasia fosse legale, non aumenterebbero le morti. Diminuirebbero le sofferenze”. Questo lo slogan dell’Associazione Luca Coscioni. «Volete voi che sia abrogato l’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato con regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole «la reclusione da sei a quindici anni.»; comma 2 integralmente; comma 3 limitatamente alle seguenti parole «Si applicano»?». Questo il quesito referendario.

Eutanasia Legale: l’articolo in questione che si vuole parzialmente abrogare. I Paesi dove è lecito

Eutanasia legale, sì o no_ (Adobe Stock)
Eutanasia legale, sì o no_ (Adobe Stock)

Il referendum vuole abrogare parzialmente la norma penale che impedisce l’introduzione dell’Eutanasia legale in Italia. L’omicidio del consenziente, infatti, non è altro che un reato speciale (rispetto a quello di portata generale di cui all’art. 575 cp sull’omicidio) inserito nell’ordinamento per punire l’eutanasia.

Con questo intervento referendario – si legge sul sito ufficiale, dove è possibile apporre la firma digitale – l’eutanasia attiva sarà consentita nelle forme previste dalla legge sul consenso informato e il testamento biologico, e in presenza dei requisiti introdotti dalla Sentenza della Consulta sul Caso Cappato, ma rimarrà punita se il fatto è commesso contro una persona incapace o contro una persona il cui consenso sia stato estorto con violenza, minaccia o contro un minore di diciotto anni”.

Per dire sì al referendum sull’eutanasia legale, basta lo SPID o una carta d’identità, in alternativa il servizio di autentica TrustPro, al costo di 5 euro.

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Questo l’articolo (579 c.p.) che ha causato di fatto il referendum. “Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni. Non si applicano le aggravanti indicate nell’articolo 61. Si applicano le disposizioni relative all’omicidio [575-577] se il fatto è commesso: contro una persona minore degli anni diciotto; contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti; contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno [613 2]”.

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I referendari, in soldoni, desiderano abrogare la parte in cui si recita “la reclusione da sei a quindici anni. Non si applicano le aggravanti indicate nell’articolo 61”. Libertà di scelta su fino a che punto vivere, nessun diritto all’aiuto medico in caso di morte volontario, le principali ragioni del referendum. Svizzera, Belgio, Olanda, Spagna, Canada e molti Stati degli USA hanno già legalizzato l’eutanasia.

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