Fusione nucleare genera calore due volte quello del Sole: l’esperimento dello stellerator tedesco avvenuto con successo

Lo stellarator tedesco è riuscito a provocare una fusione nucleare che ha generato una “potenza di fuoco” pari a due volte il calore che normalmente produce il sole: vi spieghiamo nel dettaglio questo spettacolare esperimento.

Stellarator in azione (Foto Assets)
Stellarator in azione: successo straordinario (Foto Assets)

I ricercatori dell’istituto tedesco Max Planck Institute for Plasma Physics (IPP), in collaborazione con quelli del Princeton Plasma Physics Laboratory (PPPL) del Dipartimento dell’Energia statunitense, hanno voluto dimostrare che stellerator Wendelstein 7-X (W7-X) situato a Greifswald, in Germania, è in grado di dare vita ad una produzione di calore ben superiore a quella del sole, ed in particolare, di raggiungere due volte le temperature registrare dalla stella che tiene in vita la Terra.

LO STELLARATOR PRODUCE DUE VOLTE L’ENERGIA DEL SOLE: LO STRAORDINARIO ESPERIMENTO

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Si tratta senza dubbio di un esperimento significativo in quanto è stato dimostrato che esiste la possibilità di creare una quantità di energia infinitamente grande, di fatto inesauribile, ma soprattutto pulita e priva di carbonio, contribuendo così alla transizione dai combustibili fossili, quelli normalmente utilizzati per produrre energia. Stellarotor è un nome/crasi, in quanto deriva dall’unione fra stellar e generator, ed è di fatto una “macchina” che punta a riprodurre sul nostro pianeta le reazioni che avvengono all’interno delle stelle, ovviamente in modo controllato. Fino a poco tempo fa si trattava di un’operazione di fatto impensabile per l’essere umano, in quanto riprodurre in sicurezza la fusione nucleare, che prevede che i nuclei di due o più atomi si fondano assieme realizzando un nucleo di un elemento pesante, è un’azione a dir poco pericolosa. Nel sole si verifica una fusione continua di 4 nuclei di idrogeno, ricorda HardwareUpgrade, in un nucleo di elio, e ciò evita il collasso gravitazionale producendo appunto la sua enorme quantità di energia.

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“È una notizia davvero entusiasmante per la fusione che questo progetto abbia avuto successo – sono le parole del coautore dello studio e fisico del Princeton Plasma Physics Laboratory (PPPL) Novimir Pablant – dimostra chiaramente – ha aggiunto – che questo tipo di ottimizzazione può essere fatto”. La ricerca per realizzare tale fusione controllata si era concentrata in particolare sui tokamak, che sono dei dispositivi dalla forma di una ciambella, che servono per trattenere meglio il calore, e che hanno dimostrato in altri test di poter raggiungere le temperature del sole anche di dieci volte superiori. “Ridurre il trasporto neoclassico non è l’unica cosa che bisogna fare. Ci sono un sacco di altri obiettivi da perseguire, tra cui il funzionamento costante e la riduzione del trasporto turbolento”, ha aggiunto Pablant. Lo stellarator W7-X è stato creato nel 2015, sei anni fa, e tornerà in funzione l’anno prossimo, dopo alcuni aggiornamenti al sistema di raffreddamento.

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