Cibo spazzatura, uno studio mette in guardia: porta al declino cognitivo, risultati terribili

Un nuovo studio sul cibo spazzatura ha evidenziato dei risultati al quanto preoccupanti: chi mangia troppo cibo ricco di olio, grasso e zuccheri, può avere gravi complicazioni non soltanto a livello cardiaco e metabolico, ma anche celebrare, arrivando addirittura ad un declino cognitivo.

Cibo spazzatura, 6/8/2022 - Computermagazine.it
Cibo spazzatura, 6/8/2022 – Computermagazine.it

Ad ottenere questi risultati è stato uno studio realizzato presso l’Università di San Paulo, in Brasile: “Di solito sono molto ricchi di zucchero, sale e grassi – ha spiegato il docente universitario di Harvard, Rudy Tanzi, riferendosi appunto al cibo spazzatura – che promuovono l’infiammazione sistemica, forse la minaccia più grave per un invecchiamento sano nel corpo e nel cervello”. Lo studio ha analizzato più di 10mila brasiliani per dieci anni, chiedendo loro la dieta giornaliera: “In Brasile, gli alimenti ultra processati (il cibo spazzatura ndr) costituiscono dal 25% al ​​30% dell’apporto calorico totale. Sfortunatamente non è molto diverso da altri paesi occidentali”, sono le parole della coautrice dello studio Claudia Suemoto, professore associato nella divisione di geriatria dell’Università della Facoltà di Medicina di San Paolo. “Le persone – ha aggiunto – devono sapere che dovrebbero cucinare di più e preparare il proprio cibo da zero. Lo so. Diciamo che non abbiamo tempo, ma in realtà non ci vuole molto tempo”.

Cibo spazzatura, 6/8/2022 - Computermagazine.it
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STUDIO SUL CIBO SPAZZATURA, I RISULTATI INQUIETANTI

Rudy Tanzi, che è anche direttore dell’unità di ricerca genetica e invecchiamento presso il Massachusetts General Hospital di Boston, ha aggiunto: “Sebbene necessitino di ulteriori studi e repliche, i nuovi risultati sono piuttosto convincenti e sottolineano il ruolo fondamentale di una corretta alimentazione nel preservare e promuovere la salute del cervello e nel ridurre il rischio di malattie cerebrali con l’avanzare dell’età. Nel frattempo – ha proseguito – poiché sono convenienti come pasto veloce, sostituiscono anche il consumo di cibo ricco di fibre vegetali, importante per mantenere la salute e l’equilibrio dei trilioni di batteri nel microbioma intestinale, il che è particolarmente importante per la salute del cervello e per ridurre il rischio di malattie cerebrali legate all’età come il morbo di Alzheimer”. I risultati di questo studio, come detto sopra, sono allarmanti: “Le persone che hanno consumato – le parole della coautrice dello studio Natalia Gonçalves, ricercatrice nel dipartimento di patologia della Facoltà di Medicina dell’Università di São Paulo – più del 20% delle calorie giornaliere da alimenti trasformati hanno avuto un declino più rapido del 28% nella cognizione globale e un declino del funzionamento esecutivo del 25% più rapido rispetto alle persone che hanno mangiato meno del 20%”.

? FONTE: Cnn.com

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