Spotify annuncia “Work from Anywhere”, lo smartworking oltre la pandemia

Spotify vara il programma Work from Anywhere che dall’estate 2021 permetterà ai dipendenti di scegliere dove lavorare. Ecco in cosa consiste.

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Spotify sposa lo smartworking per sempre (image from hrblog.spotify.com)

Anche Spotify si converte integralmente allo smartworking. Moltissime società, specie nel settore hi-tech, hanno deciso di avvalersi dei lati positivi del lavoro da remoto anche al di là dei limiti temporali e logistici imposti dalle misure anti covid 19. E così il servizio di streaming musicale con sede a Stoccolma ha comunicato la svolta lo scorso 12 febbraio, annunciando che dalla prossima estate entrerà in vigore il programma Work From Anywhere.

I dipendenti di Spotify saranno liberi di scegliere. Potranno lavorare da casa, recarsi in ufficio o disegnare una schedule settimanale che includa entrambe le opzioni. Non solo, la società garantirà anche una maggiore flessibilità sulla sede geografica di lavoro, di modo che un impiegato decida a sua discrezione in quale paese e città abitare, compatibilmente con fattori quali fuso orario e legislazione locale.

Spotify Work from anywhere: in che cosa consiste?

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Spotify vanta un catalogo di 50 milioni di camzoni (image from Pixabay.com)

E dunque l’impiegato di Spotify potrà scegliere, “in armonia con il proprio manager”, il posto e l’orario di lavoro, optando per le condizioni che gli permetteranno di sentirsi più a proprio agio. In quest’ottica, chi deciderà di trasferirsi lontano da una sede di Spotify sarà addirittura supportato nel trovare uno spazio di co-working, nel caso desiderasse lavorare in un ambiente più adatto al lavoro rispetto a molte case private.

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Il colosso della distribuzione musicale online ha spiegato la scelta di Work From Anywhere con la consapevolezza che la produttività delle risorse umane passa dal loro benessere. In altre parole, concedere ai propri impiegati un miglior rapporto tra lavoro e vita privata significa innalzare la loro soddisfazione e la loro efficienza. Non solo, un’azienda che si cura dei dipendenti è un’azienda che ha più chance di assumere i talenti più ambiti sul mercato del lavoro, nonché di ridurre la percentuale di turnover e dimissioni da parte delle risorse migliori di cui dispone.

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Insomma, lungi dall’essere una decisione filantropica, quella di Spotify è una strategia manageriale ben precisa, che guardacaso è stata già intrapresa da diverse altre big tech. Parliamo ad esempio di Salesforce, che ha già dato “per morto” il modello tradizionale del posto di lavoro 9-to-5. O di Microsoft che ha intenzione di concedere più flessibilità ai dipendenti. Lo stesso vale per Twitter e Square, che non hanno problemi a estendere la modalità smartworking “per sempre”.

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