NASA, la luna nera: posticipato il nuovo sbarco. Ecco perché

Questo nuovo allunaggio non s’ha da fare. Almeno nel prossimo triennio. La Nasa alza bandiera bianca per il prossimo sbarco sul nostro satellite naturale, previsto inizialmente per il 2024 ma quasi certamente posticipato.

Crateri lunari (Adobe Stock)
Crateri lunari (Adobe Stock)

La conferma arriva direttamente dall’agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale e della ricerca aerospaziale degli Stati Uniti d’America, per bocca di Steve Jurczyk, in un’intervista rilasciata ad Ars Technica.

NASA, galeotti gli ultimi due anni di stanziamenti: “Così non è fattibile”

NASA, lo stemma (Adobe Stock)
NASA, lo stemma (Adobe Stock)

L’obiettivo dell’atterraggio lunare del 2024 potrebbe non essere più un obiettivo realistico – ammette l’amministratore delegato ad interim della NASA – a causa degli ultimi due anni di stanziamenti, che non hanno fornito fondi sufficienti per rendere raggiungibile il 2024“.

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Parola di Steve Jurczyk: “Alla luce di questo, stiamo rivedendo il programma per il percorso più efficiente da seguire“. Da qui, però, un cauto ottimismo sul posticipo da parte della NASA per il nuovo allunaggio: quasi certamente non ci sarà nel 2024. Ma ci sarà.

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Circa due settimane fa, infatti, Jen Psaki – addetto stampa di Joe Biden-  ha promesso che la nuova amministrazione sosterrà il programma Artemis dell’agenzia spaziale, per l’allunaggio, ma anche per preparare il terreno per un’eventuale missione umana su Marte.

L’Amministrazione sostiene gli obiettivi del programma Artemis e siamo entusiasti dei prossimi passi – continua Jurczyk – intendiamo mantenere la continuità del programma Artemis“.

Certamente un fattore positivo per la nuova governance degli Stati Uniti sostenga il programma Artemis, sia perché significherebbe continuare l’iniziativa di Trump, sia per la celerità con cui è arrivato l’appoggio di Biden. Il segnale di apertura c’è, anche se la NASA cerca stabilità. E non grandi sconvolgimenti, a seconda del presidente eletto dal popolo degli Stati Uniti.

Alle parole di Jen Psaki, però, dovranno seguire i fatti, specialmente dopo che il Congresso non ha finanziato completamente la richiesta della NASA per lo sviluppo del sistema di atterraggio umano nell’anno fiscale 2021.

NASA lavorerà a stretto contatto con la Casa Bianca nei prossimi due mesi per identificare un percorso realistico per il programma Artemis, ma i tempi sono davvero stretti per immaginare l’allunaggio del 2024.

L’amministrazione Trump aveva avviato il piano Artemis nel 2019 e, sebbene si sia rivelato un programma popolare, alcune delle sue tempistiche erano più ambiziose reale. C’è un’incredibile quantità di lavoro da fare non solo sui razzi e sul lander, ma anche su tute spaziali e una miriade di altre tecnologie necessarie per inviare in sicurezza gli umani nello spazio profondo e ritorno.

Tre anni sono pochi, soprattutto in mancanza di stanziamenti, per immaginare il nuovo allunaggio by NASA. Ma la volontà, almeno quella, c’è.

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