Mobile phone box, al ristorante ma senza smartphone – VIDEO

Al ristorante ma senza cellulare. E’ questa l’idea degli studenti del Liceo artistico A. Vittoria di Trento, che hanno lanciato l’iniziativa “accendiamo la famiglia e spegniamo il cellulare” e che hanno di conseguenza deciso di dare vita ad una “mobile phone box”, scatola di legno dove riporre il proprio smartphone mentre si è a cena con amici, famiglia e conoscenti.

Mobile phone box
Mobile phone box: ecco come funziona

Al momento sono già due i ristoranti che hanno deciso di aderire al progetto, leggasi Il Giardino delle spezie di Padergnone e “Il Barba” di Villa Lagarina, e chissà che a breve altri locali non possano seguirli a ruota. «Si tratta di un riuscito esempio di collaborazione tra mondo della scuola, politiche per la famiglia e mondo imprenditoriale. Si è individuato un bisogno vero, si sono valorizzate componenti diverse della comunità e si è trovata una risposta praticabile che è frutto di conoscenze e talenti e si traduce in un prodotto utile che ci ricorda che esiste un modo più diretto di metterci in relazione», ha spiegato, come si legge su TrentoToday, l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti.

MOBILE PHONE BOX, AL RISTORANTE SENZA CELLULARE: “UN TEMA DI GRANDE ATTUALITA’”

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Gli studenti hanno presentato in totale 24 modelli in legno (che trovate nel video pubblicato in questa pagina), e l’iniziativa è promossa dall’Agenzia provinciale per la famiglia, natalità e politiche giovanili. «Rinunciare alla costante connessione cui la tecnologia ci ha abituato – ha commentato anche Stefania Segnana, altro assessore di Trento – è un tema di grande attualità e che ha risvolti estremamente importanti nei confronti della sfera della salute e in quella delle relazioni sociali. Questo progetto coglie quindi nel segno e ci ricorda quanto sia necessario, soprattutto per i più giovani, coltivare rapporti non mediati».

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Soddisfatti gli studenti del Vittoria che hanno partecipato all’iniziativa: «Il progetto Mobile Box, iniziato nel novembre 2019, è stato il primo percorso che ci ha messo in contatto con una committenza esterna – racconta un ragazzo della 4E – e che ci ha fornito l’opportunità di apprendere concretamente come ci si relaziona con il mondo del lavoro. Personalmente possiamo dire di aver appreso molto da questa esperienza, sperimentando tutte le fasi della progettazione, partendo dall’idea iniziale fino alla realizzazione del prototipo». Un altro studente ha aggiunto: «Quando mi è stato chiesto di realizzare questo progetto ero abbastanza perplesso, perché rappresentava un’idea del tutto nuova. La sfida iniziale è stata quella di capire le richieste del committente e trovare una forma originale che potesse rispettare le funzioni dell’oggetto. Quest’esperienza mi ha permesso di riflettere sull’importanza di trovare momenti di dialogo e scambio tra le persone, soprattutto quando si è a tavola. Ho trovato interessante la proposta di lasciare il proprio telefono cellulare all’interno di una mobile box per non avere la tentazione di usarlo quando si consumano i pasti con gli amici o i propri familiari».

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