DL Copyright ha ricevuto semaforo verde: riconosciuto giusto compenso agli editori online e social

Semaforo verde per il decreto legge sul copyright che protegge gli editori online e concede loro un equo compenso per l’utilizzo da parte dei social e del web dei loro manoscritti e delle loro pubblicazioni, e che prevede anche un compenso per gli autori di tali testi.

Copyright (Adobe Stock)
Copyright (Adobe Stock)

«Con il recepimento della direttiva copyright viene rafforzata la tutela degli autori e degli artisti con norme chiare e meccanismi trasparenti e adeguati all’era digitale. Nell’elaborare questo provvedimento, condiviso con tutte le realtà del settore, si è deciso di prediligere la tutela degli autori, dando loro il giusto rilievo». Così Dario Franceschini, Ministro della Cultura, ha commentato il provvedimento.

DL Copyright, presto l’esame in Parlamento

Parlamento (Adobe Stock)
Parlamento (Adobe Stock)

La norma sull’equo compenso è una delle tante contenute nello schema del DL che prende spunto dalla direttiva Ue sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale approvato dal Consiglio dei ministri e sarà adesso all’esame del Parlamento per poi essere adottato definitivamente dal Cdm.

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«Senza il gesto creativo, non c’è contenuto – continua Franceschini nel suo discorso – di questo bisogna tener conto lungo tutta la filiera del settore, tanto più considerando il notevole salto tecnologico conosciuto negli ultimi anni. Il valore autoriale, così come quello degli artisti interpreti ed esecutori, deve essere difeso, anche attraverso una maggior trasparenza da parte delle piattaforme digitale dell’utilizzo dell’opera creativa».

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Le norme e le direttive sul diritto d’autore online e sull’equo compenso sono stati messi a punto dal Ministero insieme al Dipartimento per l’editoria e le altre amministrazioni coinvolte, dopo aver preso coscienza di quello che desiderano le associazioni di categoria del settore ricevute a luglio per le audizioni del periodo.

Lo schema del Decreto Legge prevede che le piattaforme online (e ne sono inclusi anche i social network), quando concedono l’accesso al pubblico a opere protette dal diritto d’autore caricate dai loro utenti, abbiano l’obbligo di ottenere un’autorizzazione da parte dei titolari dei diritti (escluse enciclopedie online, repertori didattici e scientifici, prestatori di mercati online, servizi cloud).

È previsto, inoltre, il diritto degli autori dei contenuti giornalistici a ricevere una quota dei proventi attribuiti agli editori. Tra i punti più “caldi” all’ordine del giorno il diritto che solitamente non è riconosciuto né in caso di usi privati o non commerciali di pubblicazioni giornalistiche da parte di singoli utilizzatori, né in caso di collegamenti ipertestuali o di uso di singole parole o di estratti molto brevi. Sarà dunque l’Agcom incaricata di scrivere un regolamento sui criteri per la determinazione dell’equo compenso.

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