Una startup pensa di utilizzare vettori spaziali per consegnare velocemente gli organi necessari ai trapianti

Inversion Space, una startup che progetta di rivoluzionare il mondo delle consegne, utilizzando l’orbita terrestre come un enorme magazzino: le merci saranno tenute in orbita, per essere fatte rientrare su richiesta.

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L’orbita terrestre potrebbe diventare uno spazio commerciale nel futuro prossimo – ComputerMagazine.it

Lo spazio sta rapidamente passando da ultima frontiera dell’umanità a settore economico dalle grandi potenzialità; basti pensare a tutte le compagnie che stanno nascendo per rendere possibile il turismo spaziale. Ma ci sono anche altre idee.

Inversion Space, una startup con sede a Los Angeles che mira a trasformare lo spazio nella prossima frontiera delle consegne; costruisce capsule in orbita attorno alla Terra progettate non solo per mettere oggetti in orbita, ma anche per riportarli sulla Terra e aiutare a consegnare pacchi ovunque nel mondo in pochi minuti.

Per rendere questo una realtà, la capsula rientrerebbe nell’atmosfera terrestre a 25 volte la velocità del suono, usando i paracadute per garantire un atterraggio morbido, garantendo quindi una consegna ad una velocità record.

Entro il 2025, Inversion Space cerca di sviluppare una capsula di circa un metro che, una volta in orbita, sarà capace di navigare da sola verso una stazione spaziale commerciale privata o utilizzare i pannelli solari per rimanere in orbita, fino a quando non verrà richiamata sulla Terra.

La capsula rientrerà nell’atmosfera, atterrando entro un raggio di pochi chilometri dalla posizione del bersaglio. In un’intervista i fondatori della startup hanno delineato il potenziale delle capsule di immagazzinare organi artificiali che potrebbero essere trasportati in poche ore all’interno della sala operatoria.

L’utilizzo commerciale dello spazio

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Lo spazio si appresta a diventare una realtà turistica e commerciale – ComputerMagazine.it

In caso di successo, Inversion Space aprirà la strada a innumerevoli container che galleggiano nello spazio per un massimo di cinque anni, trasformando l’orbita terrestre in uno smisurato magazzino.

Tutto questo sarebbe possibile anche alla luce della grandissima diminuzione del costo della messa in orbita dei materiali, che negli ultimi 30 anni è diminuito di 10 volte e rende lo spazio un’industria interessante e sempre più abbordabile.

In ogni caso il progetto ha ancora molte problematiche: per cominciare, le capsule corrono il rischio imminente di bruciarsi quando rientrano nell’atmosfera. Poi c’è l’intero dibattito sul fenomeno della spazzatura spaziale e dell’inquinamento visivo. Inversion Space sottolinea che sta utilizzando materiali per rendere le sue capsule meno riflettenti per evitare questo effetto.

La startup ha anche riconosciuto che le capsule saranno prodotte con un sistema per evitare detriti e collisioni in orbita. Inversion Space ha finora raccolto 10 milioni di dollari in finanziamenti iniziali per finanziare il progetto.

Scopriremo nel prossimo futuro il proseguimento di questa idea, che potrebbe rendere lo spazio un posto ancora più familiare.

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