Bezos dallo spazio: Blue Origin a un passo dal turismo cosmico

Da un genio come Jeff Bezos, che dal garage di casa ha fatto diventare Amazon un colosso mondiale, non ci si può che aspettare di tutto. Il turismo nello spazio, ad esempio. 

Blue Origin, la sede in Florida (Adobe Stock)
Blue Origin, la sede in Florida (Adobe Stock)

Non pago di essere il leader mondiale dello shopping online, Bezos è anche fondatore di Blue Origin, la società privata con varie sedi negli States, di cui la principale è a Seattle e ne esiste una anche in Florida, che si occupa di viaggi nello spazio e che sta lavorando allo sviluppo del programma New Shepard, dedicato al turismo nello spazio.

Turismo nello spazio, la missione NS15 è un successone

Blue Origin, il logo (Adobe Stock)
Blue Origin, il logo (Adobe Stock)

Proprio un paio di giorni fa, Blue Origin è riuscita infatti a portare a termine con successo, in Texas, la missione NS15, ultima (in ordine di tempo) di un ciclo di test per viaggi nello spazio senza equipaggio che potrebbe veramente essere predecessore di una prossima missione con esseri umani a bordo.

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New Shepard (da qui la sigla delle missioni NS) è un lanciatore sub-orbitale riutilizzabile su cui New Origin sta lavorando da svariato tempo. La società di Bezos lo utilizzerà per il suo programma di turismo nello spazio, che prevede viaggi fino a 100 km di altezza per un carico di massimo 6 persone per volta, per sperimentare una parziale assenza di gravità e, soprattutto, godere di una vista senza precedenti della Terra.

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Durante la missione NS15, il veicolo spaziale si è alzato fino a 106 km di altezza, dopodiché la capsula che trasporterà i passeggeri si è staccata e sono iniziate la manovre di rientro. Al suo interno c’era Mannequin Skywalker, un manichino dotato di sensori che ha riprodotto le reazioni fisiche di un essere umano medio.

Le manovre di rientro sono comunque state un successo: prima è atterrato il booster, che è atterrato verticalmente in modo perfetto, poi è arrivata la capsula che, aiutata da tre diversi paracadute, è arrivata nella zona di recupero.

Insomma, c’è di che essere fieri di tanto successo e, soprattutto, staremo a vedere chi saranno i primi esseri umani a godere un po’ di sano turismo nello spazio.

 

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