Starlink: ok ai satelliti a bassa quota nel rispetto dei competitors

Starlink potrà lanciare i satelliti a circa 550 km sul livello del mare, senza pestare i piedi della concorrenza. Soddisfatta anche Amazon.

Starlink satellite spaceX
I satelliti Starlink allineati sul Falcon 9 prima del rilascio in orbita (image from www.nasaspaceflight.com)

La Federal Communication Commission ha autorizzato Space X a lanciare 2.814 satelliti della costellazione Starlink a una quota molto più bassa di quanto stabilito inizialmente. La decisione della FCC è un’ottima notizia per la rete satellitare di Elon Musk, che potrà contare su ripetitori orbitanti a circa 550 km sul livello del mare, assicurando un segnale più potente verso i ricevitori posizionati sulla Terra.

Space X, la compagnia aerospaziale dell’imprenditore sudafricano, ha concepito Starlink come una costellazione di satelliti in grado di fornire Internet ad alta velocità alle zone rurali e negli angoli più remoti del pianeta. L’ok della commissione è chiaramente una vittoria per Musk, ma ha lasciato soddisfatti anche le case concorrenti Amazon e OneWeb, che stanno portando avanti lo stesso progetto e si erano in un primo momento schierati contro l’istanza di Space X.

Amazon e OneWeb, che sono molto più indietro rispetto a Starlink nei rispettivi programmi satellitari, erano contrari alla concessione. Occupare, anzi, intasare un’orbita più bassa porterebbe con sé il pericolo di interferenza con altri segnali e di possibili collisioni con gli altri ripetitori. In questo senso, la FCC ha tranquillizzato tutti ordinando a Starlink di coordinarsi con gli altri operatori per scongiurare qualsiasi problema di trasmissione.

Starlink, le condizioni imposte dalla FCC

Starlink (Foto IlGiornale)
Starlink (Foto IlGiornale)

In altre parole, in futuro Starlink dovrà riconoscere il diritto delle società concorrenti a trasmettere dalla stessa regione orbitale. Amazon, che ha appena ottenuto il via libera dalla stessa FCC per Kuiper, costellazione da 3.236 satelliti orbitante alla stessa distanza dalla Terra, non ha ancora iniziato i lanci. Ma ha accolto positivamente l’atto proprio per il fatto che sarà Starlink a dover garantire posto e capacità di trasmissione ai suoi dispositivi.

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Space X dovrà inoltre presentare alla Commissione per le Telecomunicazioni delle relazioni semestrali su eventuali intereferenze con il segnale di terzi e sul possibile pericolo di collisioni tra satelliti. Soddisfatta anche la comunità scientifico-astronomica, perché una costellazione di satelliti più vicina all’atmosfera terrestre produrrà un inquinamento luminoso significativamente minore, facilitando l’osservazione notturna dello Spazio.

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Non solo. Anche lo smaltimento dei satelliti non funzionanti sarebbe più facile, visto che i rottami potrebbero essere dirottati verso zone dell’atmosfera dove verrebbero si distruggerebbero per combustione. Quanto questo tipo di smaltimento di rifiuti spaziali sarebbe sostenibile per il nostro pianeta è ancora tutto da capire.

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