Huawei per l’uguaglianza sul posto di lavoro: ecco come s’impegna l’azienda

Hauwei sta continuando a portare avanti il suo impegno per garantire l’uguaglianza sul mondo del lavoro, favorendo una maggior presenza del pubblico femminile nel settore ICT.

Huawei, colosso cinese nella black list degli Stati Uniti (Adobe Stock)
Huawei, colosso cinese nella black list degli Stati Uniti (Adobe Stock)

Diverse sono le iniziative portate avanti dalla multinazionale cinese a livello globale, così come spiegato a Hwupgrade da parte di Enrica Banti, Head of Corporate Communications di Huawei Italia: “Attualmente ci sono vari segnali della maggiore attenzione alla questione della parità di genere anche nel settore della tecnologia – le sue parole – quasi tutte le aziende sono infatti impegnate nel supportare in particolare le donne e valorizzarle nel mondo del lavoro”.

Huawei, lo scontro totale con gli Stai Uniti continua senza esclusioni di colpi (Adobe Stock)
Huawei, lo scontro totale con gli Stai Uniti continua senza esclusioni di colpi (Adobe Stock)

HUAWEI PER L’INCLUSIONE E L’UGUAGLIANZA SUL PSOTO DI LAVORO: ECCO ALCUNE DELLE INIZIATIVE DELL’AZIENDA

POTREBBE INTERESSARTIHuawei Nova 9 e Honor 50, due cellulari gemelli ma con diverso marchio: ha senso tutto questo?

Seeds for the future resta una delle iniziative più importanti in tal senso da parte di Huawei: “Ha come obiettivo – ha proseguito Enrica Banti – quello di formare direttamente in sede alcuni fra gli studenti più meritevoli di ogni Paese. Un’iniziativa che a oggi ha già permesso di formare più di 150 persone nella sola Italia, e che è stata recentemente modificata per introdurre quelle che potremmo definire delle quote rosa: l’obiettivo è quello di dedicare almeno 30% dei posti alle donne. Una percentuale che però in alcuni Paesi è salita al 50% e oltre. Contrariamente a quello che si può pensare, i Paesi dove questa iniziativa ha coinvolto la percentuale maggiore di donne non sono in nazioni dove la presenza femminile sul mondo del lavoro è ancora limitata e dove le leggi e la cultura locale faticano ancora a riconoscere a pieno il ruolo della donna, come per esempio Qatar, Sud Africa, Tunisia, Sri-Lanka”. Le aziende e le istituzioni stanno lavorando per dare maggiori opportunità alle donne in ambito lavorativo e nel contempo ridurre il gender gap, ma secondo Enrica Banti il cambiamento dovrà essere anche culturale, a partire dall’educazione che si riceve in famiglia, che è quella che poi segna il percorso delle generazioni future, arrivando al linguaggio utilizzato quotidianamente, ancora oggi un po’ troppo ancora a vecchi retaggi maschili. Inoltre, è fondamentale comunicare meglio alcuni dettagli: “Nel board di Huawei ad esempio – commenta ancora la dirigente di Huawei Italia – c’è da anni una presenza femminile che ben rappresenta l’attenzione della nostra realtà a questo tema. Fra queste Catherine Chen, Senior Vice President e Director of the Board di Huawei che ricopre anche il ruolo di Ambassador di tutte queste tematiche”.

POTREBBE INTERESSARTI Gli Stati Uniti conto Honor: sospetti di manipolazione da parte di Huawei

Fra le tante iniziative portate avanti da Huawei anche ‘Women in the Digital Era’ che punta “a risolvere un problema comune a un po’ tutti i Paesi, cioè la scarsa presenza di ragazze nei corsi STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). L’obiettivo è quello di creare nuove opportunità di lavoro per le donne in un settore che tradizionalmente vede una partecipazione prevalentemente maschile, anche lavorando su modalità che consentano di migliorare il bilanciamento fra lavoro e vita privata, e mettendo a disposizione delle donne le tecnologie necessarie a partecipare pienamente alla vita economica e sociale del Paese. Non si tratta di un vero e proprio corso di formazione, quanto di una piattaforma che raccoglie le storie delle donne che sono riuscite a imporsi nel settore tecnologico, storie che possono essere di esempio per altre ragazze e ispirarle a percorrere la stessa strada”. Per tutte le iniziative “in rosa” di Huawei vi consigliamo di dare uno sguardo al sito ufficiale italiano della multinazionale.

Impostazioni privacy