Nuovo Telescopio spaziale James Webb, ancora un ritardo sul lancio

Subisce un nuovo intoppo il lancio del particolarissimo telescopio spaziale James Webb. Il mastodontico quanto iper tecnologico strumento realizzato dalla Nasa e da altre varie aziende e agenzie, dovrà “galleggiare” nello spazio per analizzare il cosmo, ma il lancio previsto per il 18 dicembre a bordo di un razzo Ariane 5 da Kouron, nella Guayana francese, è stato posticipato di 4 giorni, il prossimo 22 dicembre.

Telescopio spaziale James Webb (Foto Ansa)
Telescopio spaziale James Webb: data di lancio (Foto Ansa)

Si sarebbe verificato, come scrive HdBlog.it, un incidente durante le operazioni di preparazione al lancio, e precisamente il distaccamento di un componente essenziale per integrare il carico con lo stadio superiore, una “fascetta” che staccandosi ha provocato una vibrazione anomala, e che ha lanciato immediatamente l’allarme.

Telescopio James Webb (Foto Inaf)
Telescopio James Webb sta per entrare in azione (Foto Inaf)

IL TELESCOPIO JAMES WEBB SUBISCE UN NUOVO IMPREVISTO: ALTRO RITARDO NEL LANCIO

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Gli ingegneri che stanno lavorando alla missione vogliono, giustamente, che tutto sia perfetto e iper collaudato prima del lancio definitivo, di conseguenza fino a che non vi sarà l’assoluta certezza che tutto andrà per il verso giusto, il telescopio rimarrà a terra. Nel contempo è stata avviata un’indagine approfondita per cercare di capire se l’incidente abbia eventualmente danneggiato qualche altro componente, di conseguenza questi giorni verranno sfruttati in tal senso, e domenica si avranno gli esiti degli esami. Se tutto andrà come previsto, quindi, il prossimo 22 dicembre scatterà la missione, con enorme ritardo rispetto alla tabella di marcia iniziale. La progettazione del telescopio ha infatti avuto inizio nel lontano 1996, e inizialmente il lancio era stato previsto per il 2007, arrivando fino al 2021. Il budget stimato per la sua realizzazione era di un miliardo di dollari 25 anni fa, divenuti ora 9.7. In ogni caso il James Webb resta una tecnologia esagerata, e allo sviluppo dello stesso sta lavorando anche l’Italia attraverso la nota azienda Leonardo, che ha realizzato alcuni elementi dello spettrografo NIRSpec (Near Infrared Spectrograph), nonché i sensori d’assetto del telescopio.

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A riguardo Enrico Suetta, CTO Spazio e Optronica di Leonardo, aveva parlato così con Askanews: “Lato strumentazione scientifica per NIRSpec, il grande spettrometro a immagine nell’infrarosso, Leonardo ha fornito il Refocusing Mechanism Assembly (RMA), per migliorare la qualità delle immagini che sposta due grandi specchi, lungo la corsa di 6 mm, con un posizionamento migliore di 5 centesimi di millimetro e lavorando a una temperatura di circa -250° C. I due grandi specchi sono stati, anch’essi, progettati e prodotti da Leonardo, lavorati meccanicamente e otticamente nella propria officina di Campi Bisenzio a Firenze e poi sottoposti a un processo finale di levigatura ottica estremamente sofisticato presso il laboratorio di Merate e l’osservatorio astronomico di Brera. In questo modo, si ottiene uno spostamento della superficie riflettente degli specchi di poche decine d’atomi da quella ideale”.

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