Contraffazione online, una piaga in forte crescita: come Amazon sta contrastando il fenomeno

Continuano a crescere i numeri riguardanti la contraffazione online, ovvero, la vendita di prodotti fake sui vari siti di e-commerce. A porre luce sul problema è uno studio realizzato in collaborazione tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore (attraverso il suo spin-off Crime&tech), il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e il supporto di Amazon.

Contraffazione online, 22/4/2022 - Computermagazine.it
Contraffazione online, 22/4/2022 – Computermagazine.it

Il progetto in questione si chiama FATA, acronimo di From Awareness to Action, e rappresenta la prima ricerca italiana che ha analizzato l’evoluzione e le modalità con cui avviene appunto il fenomeno della contraffazione online. Secondo quanto emerge, le merce contraffatte destinate all’e-commerce rappresentano il 14 per cento del totale di quelle intercettate nei sequestri doganali, mentre il restante 86% è destinato ad altri mercati.

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CONTRAFFAZIONE ONLINE, IN ITALIA IL PROGETTO FATA

Il 56 per cento dei sequestri doganali in assoluto riguarda comunque solo i prodotti contraffatti da vendere online, e ciò significa che quasi la metà non viene bloccata (il riferimento è al periodo 2017-2019). “Per affrontare efficacemente un fenomeno in continua evoluzione come la contraffazione – le parole del prefetto Vittorio Rizzi, vice direttore generale della Ps – il progetto Fata costituisce un importante punto di partenza. E’ fondamentale mettere a fattor comune competenze trasversali per affrontare le sfide del presente e del futuro”.

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Ernesto U. Savona, direttore del centro di ricerca Transcrime e ceo di Crime&tech, aggiunge: “Nonostante la sua rilevanza, la contraffazione online è un fenomeno ancora poco conosciuto che richiede una strategia di contrasto specifica”, mentre Mariangela Marseglia, country manager di Amazon.it e Amazon.es, spiega: “Solo nel 2020 Amazon ha investito più di 700 milioni di dollari e ha impiegato più di 10.000 persone per proteggere il nostro negozio da frodi e abusi. Nonostante i positivi risultati raggiunti, il settore privato e gli enti pubblici devono incrementare i loro sforzi e lavorare insieme per garantire un’esperienza di acquisto sicura, proteggendo i consumatori, i brand e i gestori dei negozi. La ripresa della nostra economia si basa anche su questo impegno congiunto”.

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Sulla vicenda è intervenuta anche la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: “Lo studio offre molti spunti di riflessione per rafforzare l’azione di tutela del settore dell’e-commerce che è costantemente esposto alle minacce criminali. Questa azione è necessaria non solo per salvaguardare i consumatori, soprattutto quelli più esposti alle truffe, ma anche gli imprenditori che subiscono danni alla loro immagine ed agli investimenti per le contraffazioni dei prodotti e le violazioni della proprietà industriale”.

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