L’azienda specializzata in cybersecurity, Check Point, ha fatto il punto sulla sicurezza informatica della prima metà dell’anno in corso, concentrandosi in particolare sulla guerra in Ucraina, che ha visto coinvolti militari, aerei, navi e carri armati, ma anche computer e hacker da ambo gli schieramenti.
Stando a quanto spiegato da Check Point, anche se si era di fatto già intuito, il cybercrime è in costante aumento, e gli strumenti e le tattiche utilizzate dai criminali della rete sono sempre più sofisticati. In generale nei primi 6 mesi del 2022 si è registrato un +42% di attacchi a livello globale rispetto all’anno 2021, e ciò conferma appunto le notizie di cui sopra. Ad aumentare notevolmente questi attacchi hacker è stato il conflitto in Ucraina, e a riguardo Check Point sottolinea come i cyberattacchi siano ormai delle vere e proprie armi nelle mani dei governi. “La guerra in Ucraina – dice Maya Horowitz, VP Research di Check Point Software – ha dominato i titoli dei giornali nella prima metà del 2022 e possiamo solo sperare che si concluda presto in modo pacifico. Il suo impatto sul cyber-spazio è stato drammatico sia per la portata che per le dimensioni, e quest’anno abbiamo assistito a un enorme aumento dei cyberattacchi contro le organizzazioni di tutti i settori e di tutti i Paesi. Purtroppo, la situazione non potrà che peggiorare, soprattutto con il ransomware che è ormai la minaccia numero uno per le organizzazioni. Tuttavia, con le giuste competenze, strategie e soluzioni di cybersecurity, le aziende possono prevenire gli attacchi”.
CHECK POINT, REPORT SUGLI ATTACCHI INFORMATICI: RANSOMWARE IN CRESCITA
Quando è scoppiato il conflitto numerosi gruppi hacker hanno preso parte allo stesso, e fra i primi vi sono stati il gruppo Conti, ma anche Killnet, e vari attivisti che hanno preso di mira le infrastrutture della Nato e di altri Paesi a supporto dell’Ucraina. Ovviamente Kiev non è stata a guardare, replicando agli attacchi hacker, e reclutando esperti in ambito security che hanno dato vita ad un vero e proprio esercito ucraino, un’unità che si coordinata tramite Telegram e dove attualmente vi sono più di 260mila membri. Uno spazio per condividere strumenti e strategie di attacco, e nel contempo proteggere le infrastrutture critiche ucraine. Check Point si è soffermata infine sui ransomware, attacchi che mirano a rubare o a criptare dati sensibili, chiedendo poi in cambio un riscatto per ottenere la decrittazione delle stesse info o eventualmente i dati stessi: “L’enorme potenziale di guadagno finanziario – osserva e conclude Check Point – significa che il ransomware resterà in circolazione per molto tempo, e la situazione non potrà che aggravarsi”.
? FONTE: hwupgrade.it