Democratici contro Facebook, Twitter e YouTube: serve il pugno duro contro gli estremisti

Democratici contro Facebook, Twitter e YouTube per una ancora più attenta ed efficace azione contro estremisti e violenti. 

Democratici contro Facebook, Twitter e YouTube
Democratici contro Facebook, Twitter e YouTube (image from pixabay.com)

Sono passate poche ore dall’insediamento di Joe Biden ma, a quanto pare, la nuova amministrazione è già al lavoro per contenere i misfatti degli ultimi mesi. In particolare i democratici, dopo aver ottenuto il pieno controllo del Congresso, sono al lavoro per rafforzare le misure di contenimento dei social network contro estremismi e violenze.

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Democratici contro Facebook, Twitter e YouTube: cambiamenti radicali in arrivo

Facebook, Twitter e YouTube sono i tre principali social presi in causa, con lettere indirizzate agli amministratori delegati dei colossi del social media. Le firme sono quelle di Anna Eshoo (D-CA) e Tom Malinowski (D-NJ) i quali, insieme a numerosi altri membri del Congresso statunitense, hanno chiesto a gran voce di apportare modifiche radicali alle piattaforme per contenere le attività violente ed estremiste.

Non solo, dietro alla richiesta di misure contenitive più efficaci, ci sono le accuse ai social di non aver fatto nulla per evitare che venissero alimentate determinate categorie di utenti. Anzi, secondo i legislatori, le aziende hanno utilizzato funzionalità ed algoritmi per soffiare sul fuoco, aumentando coinvolgimento degli stessi. Scendendo nel dettaglio delle richieste, per YouTube si chiede che venga disabilitata la riproduzione automatica, nonché il consiglio di contenuti cospiratori accanto a video o sulla homepage del sito di Google. Facebook dovrà fare un riesame fondamentale sull’utilizzo del coinvolgimento degli utenti, mentre Twitter dovrà obbligare gli utenti a citare-twitterare i tweet al posto del classico ritweet automatico “alla cieca”.

“Ciò che è accaduto il 6 gennaio e che ha arrecato un danno enorme alla nostra democrazia, ha dimostrato quanto queste piattaforme abbiano giocato un ruolo fondamentale nella radicalizzazione e incoraggiamento dei terroristi del Campidoglio“. Parole forti quelle di Eshoo, intervenuta nella giornata di ieri per spiegare l’azione del Congresso americano: “Serve un cambiamento radicale degli algoritmi, in contrapposizione con la democrazia“.

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Per ora i social tacciono, tranne Twitter che, attraverso un suo portavoce, conferma di aver ricevuto la lettera e di aver pianificato una risposta in merito.

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