Tv locali e 5G, appello al governo: “Faccia presto per gli indennizzi”. Cosa chiedono

Alza la voce il Coordinamento Nazionale Radio Televisioni-Terzo Polo Digitale, i rappresentanti delle tv locali, chiedendo al governo che venga erogati il prima possibile gli indennizzi per la banda 700 Mhz.

Tv locali, appello del Cnrt (Foto Corriere)
Appello del Cnrt in favore delle tv locali (Foto Corriere)

Come si legge su Corrierecomunicazioni.it, il decreto ministeriale pubblicato lo scorso 20 gennaio 2021, mette a disposizione 304.2 milioni di euro per gli indennizzi, ma gli stessi vengono erogati entro 60 giorni dal ricevimento della domanda, con l’aggiunta di altri 60 giorni dall’adozione del decreto: “A questa tempistica, si arriverebbe a fine maggio per l’accredito – spiegando dal Coordinamento – e non è tollerabile una attesa tale a fronte di risorse già espropriate”. Cnrt poi aggiunge: “L’imminente ennesima rivoluzione tecnologica e dell’etere, che comporterà da un lato il totale riassetto delle tradizionali frequenze con porzioni sempre più ridotte per il broadcasting a favore delle telco e la loro banda larga, dall’altro l’adeguamento al nuovo standard di emissione digitale”.

Tutto ciò ha un costo pesante per le tv locali – fanno sapere ancora – un costo che va ad iscriversi in un bilancio già disastrato dalla crisi degli introiti pubblicitari dovuti alle difficoltà economiche generali già note, e per le incombenze fiscali che, al momento, non vedono alcuna forma di ristoro (condono fiscale tombale) di cui molto si è discusso”.

Cnrt e tv locali: il logo ufficiale
Il logo ufficiale del Cnrt

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Secondo il Coordinamento, c’è il rischio che le condizioni del mercato del settore radiotelevisivo locale, già definite “pessime”, rischino di peggiorare ulteriormente se i tempi per gli indennizzi si allunghino troppo. “In questo contesto – prosegue ancora Cnrt – si evidenzia quanto siano importanti, vitali, necessari, inevitabili, le forme di introiti di natura statale cui gli editori possono appigliarsi per consentire la prosecuzione delle attività, e garantire il benedetto pluralismo dell’informazione”.

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Il Coordinamento ricorda anche come sia cruciale il Fondo per il pluralismo e l’innovazione, anche in questo caso, erogato in ritardo, stando a quanto denunciano: “Se le tempistiche non vengono puntualmente rispettate – fanno sapere – a causa dei soliti ricorsi e delle revisioni delle graduatorie, non si potrà mai garantire agli editori di poter fare piani precisi di investimento, cosa ancor più grave in questo periodo in cui ci sono già tante criticità come il passaggio al nuovo digitale terrestre”.

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