Musk, che batosta sul Bitcoin: “Tesla non li accetta più, inquinano troppo”

Dietro front di Elon Musk sul Bitcoin: “Non potrà essere usato per comprare una Tesla”. E la quotazione della criptovaluta cola a picco subito dopo l’annuncio shock.

Incidente texas tesla Elon Musk
Elon Musk (pixabay.com)

Tesla sospende i pagamenti in Bitcoin. Lo ha annunciato via Twitter Elon Musk. Una notizia che arriva un po’ come un fulmine a ciel sereno e che non lascia indifferenti gli investitori. D’altra parte, le uscite del vulcanico neo conduttore del Saturday Night Live hanno finora influenzato enormemente la quotazione della criptovaluta. E infatti, nel giro di un minuto dal tweet, il bitcoin ha perso il 5%, per un complessivo -12% nell’arco delle ultime 24 ore.

Il CEO di Tesla fa dunque dietro front rispetto all’atteggiamento “aggressivo” tenuto negli ultimi mesi, in cui ha mostrato una fiducia indefessa nella moneta virtuale coniata nel 2009 dal mitico Satoshi Nakamoto. A inizio febbraio, la casa di automobili elettriche ha investito la bellezza di un miliardo e mezzo di dollari in questo asset virtuale. A fine marzo, ha annunciato di accettare criptopagamenti per le proprie autovetture.

Perché Musk ha scaricato il Bitcoin?

Bitcoin (Adobe Stock)
Bitcoin (Adobe Stock)

In altre parole, Musk di fatto ha lanciato una vera e propria corsa all’oro virtuale che ha anche sforato la soglia record di 60mila dollari a unità e fruttato a Tesla stessa un guadagno momentaneo del 40% nel giro di due mesi. E allora perché il cambiamento di rotta? Spiega tutto lo stesso Musk nel suo tweet: il Bitcoin mining – la pratica che consente di coniare nuova moneta – inquina troppo.

Che il Bitcoin mining sia ben poco sostenibile è ormai arcinoto da tempo. Addirittura alcuni governi si stanno affrettando a chiudere impianti e a varare leggi contro questo asset non convenzionale. Francamente, pare difficile che Musk non ne sapesse nulla quando ha deciso di puntarci forte. Ogni transazione in Bitcoin è attestata in un registro condiviso che viene “compilato” tramite la tecnologia della blockchain, che garantisce riservatezza totale grazie a un livello di crittografia inattaccabile. I nuovi Bitcoin finiscono sul mercato sotto forma di pagamenti ai “minatori”, i programmatori che attendono alla scrittura del registro. Ma la blockchain necessita di una enorme potenza di calcolo, offerta solo da macchine alimentate da una quantità di energia monstre.

“Pagamenti sospesi, guardiamo ad altre criptovalute”

Musk bitcoin Blockchain
Blockchain richiede una potenza di calcolo monstre (pixabay.com)

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Da qui lo stop: “Tesla ha sospeso il pagamento in Bitcoin. Siamo preoccupati dal crescente consumo di combustibili fossili” – scrive il super manager su Twitter, aggiungendo però che l’investimento non sarà dismesso e che ora “guarda ad altre criptomonete che usano meno dell’1% dell’energia per transazione del Bitcoin”.

 

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Chissà cosa succederà ora. Il mercato, specie quello dei piccoli investitori, ha sempre risposto ai suggerimenti più o meno voluti di Musk. Basti pensare che all’esordio al SNL, ha ironicamente definito il Dogecoin (altra divisa virtuale nata da un meme) “una bufala”, determinandone immediate perdite del 30%. Nel frattempo, però, vale la pena ricordare che Tesla non è l’unica organizzazione multinazionale ad aver puntato sul Bitcoin, che gode ancora di numerosi fan istituzionali, per così dire. Inoltre, i difensori osservano che se il mining è poco sostenibile, molto meno lo è il sistema bancario tradizionale nel suo complesso. Non ci resta che aspettare e vedere gli effetti a medio termine dell’uscita di Musk.

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