La Corea contro Google e Apple: introduce una legge che limita le decisioni dei colossi sui pagamenti agli sviluppatori

Si palesano guai seri all’orizzonte per due colossi della Big Tech come Google e Apple: la Corea del Sud è infatti pronta ad introdurre una legge fortemente limitante per entrambi. Ecco di cosa si tratta.

Corea del Sud vs Apple e Google (Foto IlSole24Ore)
Corea del Sud vs Apple e Google: i dettagli (Foto IlSole24Ore)

La prima cosa da sapere è che la legge non è ancora divenuta ufficiale in quanto dovrà ancora essere firmata dal presidente, ma secondo quanti sostenuto dagli addetti ai lavori, dovrebbe comunque vedere la luce in tempi brevi, divenendo effettiva nel giro di qualche settimana. Secondo quanto si legge in questo nuovo regolamento sudcoreano, Apple e Google saranno obbligati a lasciare la possibilità, a tutti gli sviluppatori di applicazioni, di integrare il loro sistema a pagamento. Si tratta ovviamente di una novità che la multinazionale di Cupertino e a ruota Big G, hanno cercato di non far approvare, bloccandola con ogni mezzo, ma l’emendamento al Telecomunication Business Act è alla fine passato, e chi non si adeguerà a questo nuovo sistema, rischierà una multa fino al 3% dell’intero fatturato fatto registrare in Sud Corea, una pena pecuniaria quindi salatissima tenendo conto del volume d’affare di Apple e Google in quella zona del mondo.

In Corea del Sud la legge contro Google e Apple (Foto Key4biz)
In Corea del Sud la legge contro Google e Apple: come funziona (Foto Key4biz)

IN COREA DEL SUD LA LEGGE CONTRO APPLE E GOOGLE: ECCO DI COSA SI TRATTA

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Ancora una volta, come ricorda Dday.it, torna quindi di moda l’annosa questione degli App Store, che come la maggior parte di voi sano, sono divenuti negli ultimi anni fra le fonte di reddito più importanti per il giganti del web. Basti pensare che la Apple a livello globale si è portata a casa più di 40 miliardi di dollari di fatturato nel solo anno scorso, 2020, mentre Google, così come si evince dagli incartamenti della causa nei confronti del motore di ricerca, ha guadagnato “solo” 7 miliardi di dollari dalle app nel 2019, e si presume che tale cifra sia cresciuta a dismisura soprattutto nel 2020, tenendo conto della pandemia di covid e delle milioni di persone racchiuse in casa. Ma come mai questi enormi introiti? Semplicemente perchè le app a pagamento devono utilizzare il sistema di fatturazione delle aziende che prevede una percentuale, di solito del 30% (che può scendere fino al 15% nel programma Small Business di Apple, policy che è stata adottato da Google recentemente per tutti coloro che fatturano meno di un milione di euro). Attraverso la nuova legge la Corea del Sud permetterà agli sviluppatori di utilizzare quindi altri sistemi, come ad esempio la carta di credito diretta, Pay Pal o altro, senza passare quindi da Apple e Google e senza versare alcuna “commissione”.

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“Proprio come costa agli sviluppatori costruire un’app – è stato il commento di Google – costa a noi costruire e mantenere un sistema operativo e un app store. Rifletteremo su come rispettare questa legge pur mantenendo un modello che supporta un sistema operativo e un app store di alta qualità, e condivideremo le informazioni nelle prossime settimane”. La Apple invece si era espressa così: “Il Telecommunications Business Act proposto in Corea metterà gli utenti che acquistano app usando sistemi di pagamento terzi a rischio di frode, minerà le loro protezioni della privacy, renderà difficile gestire i loro acquisti e renderà meno efficaci funzioni come il Parental Control. Crediamo che la fiducia degli utenti per gli acquisti sull’App Store diminuirà se verrà approvata questa proposta, e di conseguenza i 482.000 sviluppatori che abbiamo in Corea non riusciranno più a guadagnare come oggi. Al momento abbiamo distribuito 8,55 trilioni di KRW a chi sviluppa app”

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